Al Rigamonti non poteva finire tutto. Il calcio da quelle è storia ed è ragione di vita per tanti tifosi
Photo by official Union Brescia
Il baratro estivo della retrocessione d'ufficio dalla Serie B alla C aveva provocato una rabbiosa reazione a Brescia. Un popolo ferito nell'orgoglio e nell'anima da una caduta scritta sulle carte bollate.
In estate è partita la rivoluzione con il titolo della Feralpisalò trasportato in zona Rigamonti grazie allo spirito d'iniziativa e alle possibilità economiche del patron Giuseppe Pasini. I fasti controversi di Massimo Cellino sono ormai un lontano ricordo.
Un organigramma nuovo di zecca e la panchina affidata a mister Aimo Diana. Un passato da buon esterno destro tra Brescia appunto, Parma, Sampdoria, Palermo e Torino. Da trainer ha gestito tra le altre Feralpisalò, Renate, Reggiana e Vicenza. Un bresciano doc al timone delle Rondinelle.
Al momento in classifica l'Union Brescia staziona al secondo posto a quota 21 e giunge dal convincente successo di misura sul terreno del Lecco con rete decisiva di Alberto Spagnoli.
La rosa è composta da 26 elementi, di cui 2 stranieri, con età media pari a 27,2 anni. Il cartellino più valoroso è quello dell'esperto difensore Luigi Silvestri con i suoi 500mila euro. Alcuni nomi altisonanti da segnalari come ad esempio l'attaccante scuola Milan Luca Vido, il portiere Gori e l'altro centrale arretrato Sorensen ex, ricorderete, della Juventus con varie presenze anche in Serie A. Il valore totale del team ammonta a 6,7 milioni di euro.
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