"Ricordati di me, questa sera che non hai da fare", canta Antonello Venditti. Rievochiamo allora quel tardo pomeriggio del 2010 quando i capitolini accarezzarono un sogno
Photo by Paolo Bruno/Getty Images
27 marzo 2010: stadio Olimpico sold out. A Palazzo Chigi Silvio Berlusconi presiede la sua IV legislatura di Governo, ciclo che si concluderà tra veleni e polemiche il 16 novembre 2011. Sulle frequenze radiofoniche impazzano brani come "La cometa di Halley" di Irene Grandi, "Malamorenò" di Arisa e "Per tutta la vita" di Noemi, tutti presentati al Festival di Sanremo svolto nel febbraio di quell'anno. Il calcio si prepara allo storico appuntamento dei Mondiali in Sud Africa, con l'incubo sonoro delle vuvuzelas e la sigla "Waka Waka" targata Shakira.
All'ombra del Tevere l'Inter di mister José Mourinho insegue l'impresa iconica del triplete, mentre la Roma di Claudio Ranieri è lì ad un passo dal primato in Serie A. La lotta scudetto è serrata. I giallorossi, dopo l'esonero di Spalletti e l'approdo al capezzale di Trigoria dell'attuale dirigente testaccino d'origine, hanno compiuto una rimonta sensazionale inanellando una serie di risultati utili consecutivi da far invidia.
Capitolo formazioni. La Roma schiera Cassetti, Burdisso, Juan e Riise davanti al portiere Julio Sergio. A centrocampo Perrotta, De Rossi e Pizarro. Tridente d'attacco composto da Vucinic, Toni e Menez. Rispondono i nerazzurri con Julio Cesar tra i pali. Maicon, Lucio, Samuel e Zanetti in trincea. Stankovic, Cambiasso e Thiago Motta in mediana. Sulla trequarti Sneijder a supporto delle punte Milito e Samuel Eto'o. Da sottolineare l'ingresso a match in corso del grande ex, oggi trainer del Biscione, Chivu.
La contesa è comprensibilmente nervosa. Poi la svolta: punizione di Pizarro per la testa di Burdisso. Julio Cesar non trattiene il pallone su cui si fionda De Rossi che insacca per il vantaggio locale. Nel primo tempo fioccano le occasioni da una parte e dall'altra. L'Inter prende una traversa con Samuel in mischia. Ripresa infiammata con i nerazzurri determinati a rimettere i conti in ordine. Il pareggio giunge con la firma di bomber Milito su assist di Sneijder. Le emozioni non finiscono qui. Ranieri dal cilindro estrae la sostituzione decisiva. Entra Taddei che apparecchia, con un tiro-cross insidioso per la difesa avversaria, il tavolo per Luca Toni che carica il destro e timbra il gol del raddoppio. L'Olimpico giallorosso esplode. Clamoroso il palo colpito a botta sicura da Milito a tempo quasi scaduto. Al triplice fischio sarà apoteosi romanista.
Il giubilo però dura solo qualche settimana. Alle soglie della bandiera a scacchi del primo campionato del nuovo decennio la Roma crolla sempre all'Olimpico sotto i colpo della Sampdoria di Cassano e Pazzini, con Del Neri al timone. Una notte che si trasforma in un incubo. Addio al sogno scudetto in un batter d'occhio per Totti e compagni.
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