Lo scrittore statunitense ha esternato la sua fede nerazzurra, esponendosi anche sulla questione San Siro. L'incontro tra i due è avvenuto in un albergo milanese in zona Quadrilatero della Moda
"Nella giornata di ieri, a Milano, il Presidente e CEO Giuseppe Marotta ha incontrato Dan Brown, tra gli scrittori più letti e tradotti al mondo". Questa la frase che compare nel comunicato ufficiale dell'Inter pubblicato sul sito del club. Ma perché Dan Brown si trovava in Italia? Lo scrittore statunitense in questi giorni è impegnato nel tour promozionale del suo nuovo romanzo "L'ultimo segreto", un thriller avvincente e ricco di colpi di scena, ambientato a Praga. La trama mozzafiato combina un mistero antichissimo con le frontiere della neuroscienze e della fisica, e secondo alcune indiscrezioni Netflix starebbe ideando una serie di otto episodi - dalla durata di dieci ore - basata sull'opera. Nella serata di ieri, tra l'altro, il romanziere è stato ospite di Fabio Fazio al programma "Che tempo che fa".
Nel corso dell'incontro, in un albergo milanese in zona Quadrilatero della Moda, Marotta ha omaggiato Dan Brown donandogli una maglia personalizzata e ricevendo una copia autografata del libro con una dedica speciale: “For Inter, my team away from home” (" all'Inter, la mia squadra lontana da casa, ndr). Lo scrittore - autore anche de "Il Codice da Vinci" e "Angeli e Demoni" - ha spiegato: "Mi sono appassionato all'Inter grazie a un amico italiano molto tifoso che mi dice tutti i risultati. Spesso parliamo di calcio e mi informo su come va la squadra”. Parole che trasudano tifo e passione, alle quali Marotta ha contro ribattuto: “La passione nerazzurra sa unire mondi diversi. La aspettiamo a San Siro prossima volta che tornerà in Italia”.
Una storia nerazzurra scritta da @AuthorDanBrown 🖤💙✨#ForzaInter pic.twitter.com/gyOauTMVsi
— Inter ⭐⭐ (@Inter) October 5, 2025
Infine, Brown si è addirittura esposto sulla questione San Siro, facendo un riferimento a quanto accaduto a Boston - sua città natale - con il vecchio Boston Garden, casa dei Celtics: "Capisco l’attaccamento, ma cambiare può essere positivo. A Boston, dove vivo, è accaduto lo stesso: il vecchio Boston Garden era una cattedrale dello sport in cui sono andato tantissime volte a vedere le partite dei Celtics: tutti lo amavano, ma è stato demolito e sostituito da un’arena moderna. All’inizio ci fu molta nostalgia, ma col tempo la città si rese conto che il nuovo impianto offriva un’esperienza migliore”. L'obiettivo? Non perdere l'anima del progetto riuscendo a coniugare memoria e innovazione: “A Boston hanno mantenuto le stesse dimensioni del campo e hanno conservato il parquet originale per poi trasportarlo nella nuova arena – aveva continuato -. Se il progetto del nuovo impianto riuscirà a preservare alcuni degli elementi originali, magari i tifosi e i cittadini milanesi accetteranno il cambiamento più di buon grado”.
Intanto l'Inter, reduce dal poker rifilato alla Cremonese in campionato quest'ultima giornata, si prepara alle prossime due sfide che l'attenderanno. In campionato sfiderà la Roma all'Olimpico sabato 18 ottobre, per poi volare al Lotto Park nel match infrasettimanale di Champions League contro l'Union Saint-Gilloise. Partite complicate sulla carta, ma comunque affrontabili per Chivu che sembra aver trovato la quadra con i suoi ragazzi.
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