Pimenta: «Prezzi e valutazioni dei giocatori non sono la stessa cosa»

La nota procuratrice è intervenuta al panel "Player Management and Evaluation, Rankings and Capital Gains" della sesta edizione del Social Football Summit

Immagine articolo

Rafaela Pimenta è stata uno degli ospiti più attesi del Social Football Summit 2023. La nota procuratrice è intervenuta nel panel "Player Management and Evaluation, Rankings and Capital Gains", moderato da Luca Marchetti, giornalista di Sky Sport. «Qual è la prima cosa che si dice per vendere un giocatore? - ha argomentato Pimenta - La prima cosa che si dice è: ‘Ne hai bisogno? E quanto ne hai bisogno?’, perché se tu sei sotto la pioggia e non hai l’ombrello, quello assume un valore, altrimenti un altro. La decisione di un prezzo, è deciso in base alla necessità, all’urgenza di avere o meno un giocatore e magari non è il suo valore reale». 

Pimenta ha poi osservato: «Trovo molto interessante parlare di questi giocatori come asset, però per come la vedo io è anche offensivo. Sono persone, amiciIl giocatore accetta di essere trattato come moneta. Se tu parli con alcuni proprietari non ti dicono che il calcio sia industria, ma passione. Il giocatore per forza deve essere partecipe nella decisione sul suo prezzo. Se non andiamo solo sulla matematica, si rischia che qualcuno perda l’opportunità della vita».

La nota procuratrice ha finito con il sottolineare la necessità di trovare degli equilibri nuovi nelle trattative: «Andiamo avanti verso una tecnologia elevatissima, dati straordinari. Ma nel giusto equilibrio si devono trovare delle exit strategy. Chiaramente non si può pensare che arrivi un genitore e imponga che il figlio vada via a zero da un club. Servono i giusti compromessi».

Da non perdere