Il club di San Pietroburgo continua a pagare le conseguenze della guerra in Ucraina. Dopo l’esclusione dalle coppe europee ecco la risoluzione dell'accordo con Nike, con la società russa costretta a coprire lo Swoosh sulle maglie.
Il conflitto in Ucraina continua ad avere effetto anche sul calcio e, più specificatamente, sui club russi.
L’esclusione delle società del Paese dalle coppe europee è ormai cosa nota, avendo avuto come picco lo spostamento della finale 2022 della UEFA Champions League dalla città inizialmente designata, San Pietroburgo, a Parigi.
Ora, continuando a protrarsi la complicatissima situazione diplomatica riguardante la Russia, continua la campagna di isolamento della nazione dell’Eurasia. Colpendo, per ultima, una delle sue realtà più rinomate: lo Zenit.
La squadra allenata da Sergej Semak, infatti, sta vivendo una situazione commerciale molto particolare a causa della decisione della Nike di voler prendere le distanze dai contesti russi, preferendo altri lidi.
Il brand di sportswear americano, sponsor tecnico dei Blu-bianco-azzurri, ha deciso infatti di sospendere il proprio rapporto di sponsorhip, costringendo i giocatori ad applicare il logo di Win sopra al celebre Swoosh.
Lo Zenit sarà quindi costretto a trovare un nuovo partner commerciale, considerando come il divorzio sia ormai cosa fatta e di come la decisione di Nike sia irrevocabile.
Tuttavia, aspetto curioso, un altro club russo, l'Ural Yekaterinburg, ha appena ufficializzato le proprie nuove divise per la stagione 2022/23, realizzate proprio dal marchio statunitense.
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Si cerca quindi di capire se la decisione della multinazionale sia da considerare generalmente applicata a tutto il Paese o se la società di San Pietroburgo rivesta un ruolo simbolico in questa vicenda.
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