Un viaggio romantico nel tempo. Apriamo il cassetto dei ricordi del Diavolo e riavvolgiamo il nastro di una storia densa di nostalgia
Photo by Grazie Neri/Getty Images
Rafa Leao è il rappresentante lusitano nell'attuale rosa del Milan con Allegri in panchina. In passato dalle parti di San Siro sono transitati altri interpreti portoghesi, più o meno illustri o titolati. Alcune meteore che a Milanello hanno solo trascorso qualche fugace parentesi non esaltante, altri giocatori degni invece di lode e ammirazione.
Rui Costa senza ombra di dubbio è stato il talento più luccicante visto al Milan, capace di indossare con classe e onore quella maglia così pesante. Fantasista dotato di un tocco di palla dolce come il miele sulle fette di formaggio. Classe pura, visione di gioco da artista indiscusso, degno erede di Eusebio. Manuel sposò il progetto del patron Berlusconi e del tandem dirigenziale Braida-Galliani nell'estate del 2001 con il Diavolo che staccò un assegno da 41,3 milioni in favore della disastrata Fiorentina di Cecchi Gori. Per il mago scuola Benfica in rossonero 192 presenze e 11 gol.
Diversa la storia di Paolo Futre. L'attaccante mancino naturale, bandiera idolatrata del Porto, fu acquistato dal Milan nel luglio del 1995 dalla Reggiana. Gli emiliani, a loro volta, lo avevano prelevato dall'Olympique Marsiglia due anni prima. Cresciuto nel settore giovanile dello Sporting Lisbona, Futre era una punta dal talento davvero smisurato. Dal 1987 al 1993 ha furoreggiato in Spagna con la casacca dell'Atletico Madrid. Al Milan Paolo sarà tormentato da ripetuti infortuni che gli consentirono di disputare soltanto un match di campionato contro la Cremonese a fine stagione. Un gran peccato per quello che poteva essere e non è stato all'ombra del Duomo.
Per rivedere un nuovo lusitano al Milan bisognerà attendere tempi decisamente più contemporanei. Qualcuno ricorda il colpo a sensazionale posto in essere dai dirigenti rossoneri dell'epoca nel 2017 con il chiaro intento di imprimere una decisiva svolta in attacco? Di chi stiamo parlando? Ovviamente di André Silva. Preso dal Porto per 38 milioni, doveva spaccare il mondo. Alla fin dei conti si rivelò un flop di mercato passando in breve di prestito in prestito tra Siviglia e Eintracht Francoforte. Nell'arco di due annate alle dipendenze del Diavolo 41 gettoni e 10 miseri gol a referto. Tanti saluti e avanti un altro. Per non parlare di Joao Felix. L'ex enfant prodige paragonato agli albori della carriera a CR7, ha frequentato gli spogliatoi di San Siro il tempo di qualche mese da gennaio a giugno di quest'anno. Sporadiche fiammate, 3 reti in 21 apparizioni e poi via col vento come Rossella O'Hara. L'unico a salvarsi in questi ultimi trasferimenti di giocatori portoghesi in Lombardia è stato il buon Diogo Dalot. Un onesto terzino che ha saputo comunque ritagliarsi un suo spazio in rossonero. Dall'ottobre 2021 al giugno dello stesso anno: 33 partite e 2 esultanze.
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