L’Italia batte senza troppe difficoltà l’Estonia a Tallin e vede i play-off. Per gli azzurri si apre nuovamente lo scenario spareggio con l'incubo di otto anni fa alle porte: la Svezia
Photo by Mattia Ozbot/Getty Images
Inizio super per Gattuso: 3 vittorie su 3, 13 gol fatti ma 5 gol subiti che, nella differenza reti contro la Norvegia, pesano. Per andare ai Mondiali senza passare dai playoff bisognerebbe sperare in un passo falso della Norvegia contro l’Estonia e vincere con più di 3 gol di scarto l’ultima proprio contro Haaland e compagni. Quasi impossibile, ed ecco che Ringhio e gli azzurri vogliono blindare il discorso playoff. Quest’edizione sarà la prima dei Mondiali a 48 squadre, di cui 16 posti riservati all’Europa. Passano le prime di ogni girone, e dunque già 12 diretti vengono “occupati” in questo modo. Per gli ultimi 4 pass saranno determinanti i play-off, ai quali accedono le seconde e le 4 migliori squadre della Nations League non qualificate (tra cui il San Marino).
Le 16 contendenti agli ultimi 4 posti verranno divise in 4 fasce (l’Italia è in prima grazie al ranking). Le presenti in prima fascia affronteranno le quattro in ultima, le ripescate dalla Nations League, in finale poi una di seconda o terza fascia, in base alla vincitrice dello spareggio. Ad oggi, le quattro ripescate dalla Nations League sarebbero Galles, Romania, Irlanda del Nord e Moldavia. Ma attenzione all’incubo Svezia: 1 punto e ultimo posto nel suo girone, se non dovesse arrivare seconda occuperebbe il posto di una delle quattro citate sopra, che potrebbe farlo rientrare come possibile avversaria degli azzurri, rievocando nella memoria brutti ricordi.
L’Italia, dal canto suo, ha il vantaggio di giocare le semifinali e, con buona probabilità, la finale in casa.
Un vantaggio che nelle ultime due occasioni non è riuscita a sfruttare, pareggiando a San Siro contro la Svezia nel 2017 (dopo aver perso l’andata) e perdendo a Palermo 3 anni fa contro la Macedonia del Nord.
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Gattuso ha trovato sicuramente due certezze: Kean e Retegui. Per ora, le hanno giocate tutte da titolarissimi, ripagando con gol e prestazioni super. Se consideriamo poi che le alternative sono Orsolini (ieri titolare da esterno), Francesco Pio Esposito, Giacomo Raspadori e magari qualche scommessa come Tresoldi o Gnonto, l’Italia gode di un pacchetto attaccanti importante. Incertezze: sicuramente il modulo, ad oggi l’Italia non ha un vero e proprio stile di gioco fisso, ma può essere un’arma in più sperimentata dal commissario tecnico per non essere troppo prevedibile.
Tante le certezze, altrettanto le incertezze, ma una sola parola è ammessa: qualificazione. Non ci può essere un altro mondiale senza Italia, che, qualora non dovesse superare il turno, resterebbe a casa per la terza edizione consecutiva. (Articolo a cura di Domenico Casciabanco)