Richard Masters difende la spesa record della Premier League, negando che soffochi le leghe europee e annunciando una revisione delle norme di sostenibilità finanziaria
(Photo by Tom Dulat/Getty Images for Premier League)
Richard Masters, amministratore delegato della Premier League, ha respinto con forza le accuse secondo cui l’enorme spesa dei club inglesi durante la finestra di trasferimento estiva stia “soffocando” i campionati rivali in Europa. In un intervento alla Leaders Week, tenutasi presso l’Allianz Stadium di Londra, Masters ha difeso il modello economico della Premier League, sottolineando come i flussi finanziari generati dai club inglesi rappresentino un beneficio per il calcio europeo nel suo complesso.
La campagna acquisti estiva della Premier League ha fatto registrare numeri da capogiro: i 20 club della massima divisione inglese hanno speso complessivamente 3 miliardi di sterline, polverizzando ogni record precedente per una singola finestra di mercato. La spesa netta si è attestata a 1,2 miliardi di sterline, una cifra che supera il totale investito complessivamente dalle principali leghe europee, ovvero Serie A (Italia), Ligue 1 (Francia), LaLiga (Spagna) e Bundesliga (Germania).
A guidare questa corsa al mercato è stato il Liverpool, che ha investito oltre 400 milioni di sterline, seguito da altri cinque club che hanno speso ciascuno più di 200 milioni di sterline. Numeri che testimoniano la potenza economica della Premier League, ma che hanno alimentato il dibattito sulla sostenibilità finanziaria e sull’impatto di queste cifre sui campionati concorrenti.
Rispondendo alle critiche, Masters ha negato che la Premier League stia danneggiando le altre leghe europee. “Non parlerei di soffocamento, è esattamente il contrario”, ha dichiarato. “Ogni trimestre, quando si verifica una nuova crescita economica, assistiamo a un’esplosione di attività nel mercato. Sette dei nostri club sono stati beneficiari netti, e gran parte del denaro speso finisce per alimentare i mercati delle principali leghe europee. Questo dà vita ai loro sistemi di trasferimento, non li soffoca”. Secondo Masters, i trasferimenti record della Premier League generano un effetto a cascata, con ingenti somme di denaro che raggiungono club di altre nazioni, rafforzando così i loro mercati. Ad esempio, le cifre spese per acquistare talenti da campionati come la Serie A o la Bundesliga hanno permesso a club italiani, tedeschi e di altre leghe di reinvestire, creando un circolo virtuoso.
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Nonostante l’ottimismo di Masters, non mancano le preoccupazioni per l’enorme divario economico tra i top club inglesi e quelli delle categorie inferiori, così come per le perdite finanziarie registrate da alcune squadre, spesso legate all’inseguimento di nuovi talenti. In risposta a queste critiche, l’amministratore delegato ha annunciato che nei prossimi due mesi si terrà un voto per rivedere le normative sugli utili e le perdite (Profitability and Sustainability Rules, PSR), con l’obiettivo di aggiornare il quadro regolamentare.
Tuttavia, Masters ha chiarito che qualsiasi modifica non punterà a frenare la spesa dei club, ma piuttosto a garantire che avvenga entro regole ben definite. “La spesa della Premier League è nettamente superiore rispetto ad altre leghe, e questo è un aspetto positivo se rispetta le normative”, ha affermato. “Questa dinamica modella la nostra competizione, mostrando la volontà dei club di migliorarsi e rendendo il nostro campionato estremamente competitivo”.
Masters ha sottolineato l’importanza di mantenere un equilibrio tra ambizione sportiva e sostenibilità economica. “La competizione che vediamo in Premier League è il risultato di un circolo virtuoso: i club investono per migliorare, questo genera interesse pubblico e l’interesse pubblico alimenta i nostri valori mediatici”, ha spiegato. Un rallentamento della capacità di spesa, secondo Masters, rischierebbe di compromettere la crescita del campionato e il suo appeal globale.
La Premier League continua a dominare il panorama economico del calcio europeo, con ricavi che nel 2024 hanno superato i **6 miliardi di euro**, ben al di sopra di qualsiasi altra lega. Tuttavia, club di Serie A, come Juventus e Inter, e di Bundesliga, come il Bayern Monaco, hanno beneficiato delle cessioni verso l’Inghilterra, reinvestendo per rafforzare le loro rose. Ad esempio, la Juventus ha incassato somme significative dalla vendita di giocatori come Matías Soulé e Dean Huijsen, utilizzati per finanziare nuovi acquisti.
In conclusione, Richard Masters difende con convinzione il modello della Premier League, sottolineando il suo ruolo di motore economico per il calcio europeo. Tuttavia, il dibattito sulla sostenibilità e sull’equilibrio competitivo tra le leghe rimane aperto, con la necessità di trovare regole che preservino la competizione senza compromettere l’ambizione dei club.
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