Il riconoscimento ottenuto conferma che il Real Betis dispone di un sistema di gestione e audit ambientale che gli consente di valutare, gestire e migliorare le proprie performance di sostenibilità, oltre a comunicare pubblicamente i risultati attraverso una Dichiarazione Ambientale
Un altro passo in avanti verso la sostenibilità è stato compiuto dal Real Betis Balompié che ha annunciato di aver effettuato la registrazione presso il sistema EMAS (Sistema Comunitario di Gestione e Audit Ambientale) dell'Unione Europea (UE), gestito, nella Comunità Autonoma dove sorge il Club, dalla Segreteria Generale per l'Ambiente e i Cambiamenti Climatici attraverso l'Ufficio Andaluso per i Cambiamenti Climatici. Il Betis diventa così la prima società spagnola, e la seconda in Europa (insieme al Porto), ad aver effettuato questo passo.
Il riconoscimento ottenuto – spiega il Club in una nota – conferma che il Real Betis dispone di un sistema di gestione e audit ambientale che gli consente di valutare, gestire e migliorare le proprie performance di sostenibilità, oltre a comunicare pubblicamente i risultati attraverso una Dichiarazione Ambientale. Quest’ultima dovrà dettagliare in modo trasparente la politica, gli obiettivi e i risultati del Club proprio in materia di sostenibilità.
L’iscrizione al Registro Emas, che si affianca alla certificazione ISO 14001 già ottenuta dai bianco verdi, è dunque un passo ulteriore verso l’eccellenza ambientale.
Il Real Betis Balompié ha ottenuto la registrazione grazie alla partecipazione al progetto European Free Kicks, cofinanziato dall'UE e coordinato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa (Italia): iniziativa nata con lo scopo di promuovere l'economia circolare e la sostenibilità ambientale nelle organizzazioni calcistiche, guidando la transizione del calcio verso gli obiettivi del Green Deal europeo e del Piano d'azione per l'economia circolare.
Enrique Castillo, direttore operativo del Real Betis Balompié, ha spiegato che con questo certificato “un ente indipendente riconosce la nostra gestione ambientale, nel rispetto degli standard di sostenibilità, uno dei pilastri fondamentali del club”.
Parole che viaggiano accanto a quelle di Fausto Scaldaferri, responsabile del Sistema di Gestione Ambientale: "Le principali sfide per raggiungere questa qualifica sono l'integrazione delle tematiche ambientali e il coinvolgimento dei fornitori in un settore, quello del calcio, in cui la sostenibilità è ancora qualcosa di nuovo e poco conosciuto".
Il Real Betis Balompié è intervenuta nella sua Ciudad de los Hombres Rafael Gordillo, con diverse azioni di sostenibilità implementate: dal sistema di raccolta dell’acqua piovana, alla sostituzione della gomma con il sughero e al sistema di illuminazione intelligente, fino ad arrivare alla progettazione bioclimatica dell’edificio principale, all’utilizzo esclusivo dell’energia aerotermica e alla mobilità elettrica.
Il Betis, sempre con lo scopo di fornire un aiuto concreto all’ambiente, più di quattro anni fa aveva già creato Forever Green, la piattaforma per la sostenibilità ambientale del club che mira a coinvolgere il mondo nella lotta contro il cambiamento climatico attraverso il calcio. Uno sforzo che gli ha permesso di ricevere il riconoscimento di secondo club più sostenibile in Europa e primo nella Liga, secondo la società di consulenza internazionale indipendente Brand Finance, che analizza le percezioni dei tifosi.
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