Al giorno d'oggi la vendita dei naming rights degli stadi non è una novità e il Manchester era una delle poche squadre a non aver ancora ceduto.
Lo scopo ovviamente è funzionale alla crescita societaria.
In particolare, si tratta di una strategia per raccogliere nuovi fondi e avere un'ulteriore fonte di guadagno.
Non solo lo United
Ad aver adottato questo approccio sono stati, infatti, già diversi club.
Il Camp Nou è stato ricostruito e diventerà lo Spotify Camp Nou .
Proprio la casa del Barcellona, squadra che per anni ha rifiutato anche gli sponsor sulle maglie.
Ora, invece, sembra che i blaugrana non si preoccupino più di questo tema, ma che pensino solamente agli incassi per poter portare in alto il club.
Tra i tanti che hanno cambiato "casa" troviamo l'Arsenal che gioca all'Emirates , il City all'Etihad , il Brighton all'Amex . Eppure una volta avevano nomi diversi, tradizionali.
C'è anche chi ha scelto di proseguire per la sua strada e non cedere a questa moda.
Infatti, il Real Madrid aveva la possibilità di vendere i diritti del Bernabeu ma non lo ha fatto, così come il Tottenham che non ha ancora uno sponsor.
Rare eccezioni ormai, ma sembra che i due club sopracitati diano più importanza ad altro.
Il pensiero dei tifosi
Anni fa una situazione simile sarebbe stata considerata assurda, invece, ad oggi sembra quasi consuetudine.
Infatti, in un sondaggio su United We Stand che dava ai lettori tre opzioni sull'argomento dei naming rights dell'Old Trafford , il 47% ha detto che non era un grosso problema, il 38% ha detto che erano totalmente contrari e il restante 15% erano incerti.
Dunque, anche i tifosi si stanno abituando a questi meccanismi, per far sì che la propria squadra possa guadagnare maggiormente e magari investire quei soldi in risorse per la squadra.