Il fuorigioco semiautomatico pronto all'esordio in Champions League

Dopo l'esordio nella Supercoppa Europea giocata tra Real Madrid e Eintracht Francoforte, il fuorigioco semiautomatico farà il suo debutto ufficiale ai gironi di Champions League.

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L'introduzione del fuorigioco automatico, in gergo SAOT, Semi Automated Offside Technology, era stato già annunciato dalla FIFA per il prossimo Mondiale in Qatar 2022.

La stessa tecnologia sarà ora impiegata in Champions League a partire dalla fase a gironi di settembre. La Fifa ne aveva annunciato l’introduzione per Qatar22, ma l’Uefa l'ha anticipata.

Come funziona il fuorigioco semiautomatico

Lo scorso agosto, prima della sfida tra Real Madrid e Eintracht Francoforte valida per la Supercoppa Europea vinta dai Blancos, la UEFA ha annunciato il debutto della nuova tecnologia del fuorigioco semi-automatico (SAOT).

Spiegando, inoltre, che la SAOT sarebbe stata utilizzata a partire dalla fase a gironi della prossima stagione di UEFA Champions League. E adesso è pronta a fare il suo debutto nelle prime partite di settembre.



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"La UEFA è costantemente alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche per migliorare il gioco e supportare il lavoro degli arbitri. Questo sistema innovativo consentirà alle squadre VAR di determinare le situazioni di fuorigioco in modo rapido e più accurato, migliorando il flusso del gioco e la coerenza delle decisioni", ha dichiarato il Responsabile degli arbitri UEFA Roberto Rosetti.

 

Il sistema di tracciamento

Il nuovo sistema funzionerà grazie a telecamere specializzate in grado di tracciare 29 diversi punti del corpo per ogni giocatore.

Dal 2020 sono stati effettuati in totale 188 test, tra cui tutte le partite della scorsa stagione di UEFA Champions League, la fase a eliminazione diretta della UEFA Women's Champions League e l'intero torneo finale di UEFA Women's EURO, oltre alle altre finali delle competizioni per club.

"Il sistema è pronto per essere utilizzato nelle partite ufficiali e implementato in ogni sede della Champions League", ha confermato Rosetti.



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Si tratta di una tecnologia che utilizza 12 telecamere di localizzazione dedicate montate sotto il tetto dello stadio capace di tracciare la palla e archiviare fino a 29 punti di raccolta dati per ogni singolo giocatore, con una frequenza di 50 volte al secondo, calcolando la loro posizione esatta sul campo di gioco durante l'azione.

I 29 dati raccolti includono tutti gli arti e le estremità rilevanti per effettuare le chiamate di fuorigioco secondo il regolamento in vigore.

Un ulteriore elemento per il rilevamento di fuorigioco millimetrici sarà il sensore applicato all’interno del pallone utilizzato in Qatar, che invierà i dati alla sala operativa video 500 volte al secondo, consentendo un rilevamento molto preciso del punto di contatto con il piede di chi calcia.



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