Urbano Cairo ha preso in mano le operazioni rivoluzionando l'organigramma granata. Il ritorno del dirigente pugliese è un segnale chiaro e forte verso la tifoseria
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Gianluca Petrachi è nuovamente l'uomo mercato per eccellenza del Torino. La decisione, forse già nell'aria da settimane, è stata ufficializzata dal club piemontese con un comunicato emesso in queste ore. Si volta pagina, quindi, con il patron Cairo intenzionato a rilanciare la posta in palio per le aspirazioni future della squadra allenata da mister Baroni. Addio all'ormai ex direttore Vagnati.
Gennaio è davvero alle porte e la sessione invernale di calciomercato porterà con ogni probabilità corposi mutamenti all'interno della rosa del Torino versione 2025-2026. D'altronde negli anni scorsi Petrachi ha costantemente dimostrato la sua competenza nel pescare giovani talenti in giro per il globo e nel saper dare una seconda opportunità a calciatori caduti ingiustamente nel dimenticatoio.
Due nomi su tutti portano l'autografo di Gianluca che a Torino, sponda granata, ha già frequentato la scrivania societaria per nove lunghe stagioni agonistiche. Ciro Immobile e Andrea Belotti. Il primo venne strappato ai cugini della Juventus nell'estate 2013 per 13,5 milioni. Il centravanti campano, grazie soprattutto alla gestione targata Ventura, raggiunse vette realizzative impressionanti. Da applausi pure l'acquisto del “Gallo” nel 2015 per soli 8 milioni dal Palermo.
Sintetizzare le intuizioni positive di Petrachi soltanto a questi due nomi sarebbe riduttivo. Il dirigente originario di Lecce, classe 1969, ha portato a compimento anche altri affari di lodevole fattura. Da Glik a Darmian passando per D'Ambrosio, Cerci, Vanja Milinkovic-Savic e Gleison Bremer. Sagace, scaltro, intelligente. Insomma, meritava senza dubbio una ulteriore chance professionale. Il Torino fa sul serio.