L’istituzione di un Commissario per gli Stadi è stata la mossa della politica italiana per cercare di sbloccare le pratiche aperte
Luigi De Siervo al Social Football Summit (Foto Fortune)
Eppur si muove. Nonostante il grande ritardo rispetto ad altri paesi, l’Italia sta cercando di trovare il modo di sbloccare l’eterno nodo degli stadi. Sono ancora pochi, infatti, gli impianti che nel nostro Paese possono essere definiti moderni, strutture in grado di offrire non soltanto comfort e sicurezza ai tifosi ma anche di adattarsi alle esigenze economiche richieste da un Club.
Il futuro, tra l’altro, ci porterà verso Euro 2032, la manifestazione che sarà organizzata da Italia e Turchia, un’occasione per accelerare il processo di ristrutturazione e costruzione.
L’istituzione di un Commissario per gli Stadi è stata la mossa della politica italiana per cercare di sbloccare le pratiche aperte e quelle che si potrebbero aprire e questa figura avrà, tra i diversi compiti, quello di supervisionare i progetti e di occuparsi della parte burocratica, snellendo le varie procedure.
Al fianco del Commissario per gli Stadi lavorerà anche la Lega Serie A, come ha raccontato a Rai Gr Parlamento, nel programma La Politica nel Pallone, l’Amministratore Delegato Luigi De Siervo: “Al commissario per gli stadi auguriamo i massimi successi”.
E ancora: "Troverà in noi il primo alleato per cercare di far partire a tempo di record una serie di cantieri, senza i quali sarebbe a rischio l'assegnazione dell'Europeo. C'è una straordinaria voglia di calcio, cresce la voglia di partecipare, sono stati battuti tutti i record di incasso delle varie società e questo avviene negli stadi più vecchi d'Europa, alcuni sarebbero da pensionare".
De Siervo ha aggiunto: "C'è una richiesta che non riusciamo ad esaudire in termini di posti e servizi all`interno degli impianti, abbiamo per la prima volta capitali prevalentemente privati disponibili ad essere investiti. Come al solito la parte più difficile resta la burocrazia, su cui credo questo Governo possa fare tanto".
Meno di un mese fa hanno fatto rumore le dichiarazioni di Giorgio Marchetti, vice segretario generale della Uefa, che proprio ai microfoni de La Politica nel Pallone aveva sottolineato la situazione dell’Italia sul tema infrastrutture: "La UEFA segue con un occhio estremamente attento l'Italia che è uno dei grandi Paesi del calcio europeo e mondiale. Vedere una situazione infrastrutturale così precaria e così fuori dal tempo non è un elemento di beneficio per il calcio italiano. Ci auguriamo che l'Italia riesca a dare una sterzata ai propri stadi, trasformandoli in stadi moderni e confortevoli, cosa che purtroppo non è in questo momento".