Charlotte FC, l'orgoglio locale per la globalizzazione del brand

Ecco come la squadra statunitense ha intenzione di mettere in piedi una strategia per far sì che l'orgoglio locale alimenti l'appeal globale.

Immagine articolo

Il mondo del calcio assorbe cultura, appartenenza e storia. Dal football e con il football nascono subcultura, tradizione e consuetudine.

Tutto questo per rendere il pallone un settore variegato, capace di ospitare realtà completamente diverse tra loro.

Pescando nel grande calderone di questo sport, ci si può imbattere in club fieramente ancorati e legati al proprio territorio. Tra i tanti, vengono in mente l’Athletic Bilbao, il Villareal, l’Atalanta, il Boca come baluardi della propria provenienza.

E in questo elenco va aggiunta anche la realtà a stelle e strisce dello Charlotte Fc.

Stiamo parlando di una società nuova, nata più di due anni fa quando la città di Charlotte in North Carolina è stata confermata come sede della 28esima franchigia della MLS, pagando una cifra record di 325 milioni di dollari.

La società bianco – azzurra ha una vision molto marcata e trainante: far sì che l'orgoglio locale alimenti l'appeal globale. Essere il vessillo della Carolina per farsi conoscere. Per vincere.

A poche settimane dal tanto atteso debutto in MLS della squadra, Nick Kelly, amministratore delegato di Tepper Sports and Entertainment, proprietario della franchigia, spiega perché il desiderio di unità regionale del club può portare al successo nella massima serie del calcio americano.

La società ha puntato sull’unità. Sull’opportunità di creare un club rappresentante della North e della South Carolina, stati con una grande esperienza calcistica, tra squadre maschili e femminili. Il tutto facendo leva sull’escalation del soccer negli USA, con un occhio ai mondiali 2026.

Puntare sulla visibilità di questo sport, consapevoli però di tutte le complessità del caso, cercando una strategia per superarle.

Partendo dall’educazione dei residenti di Charlotte circa l’MLS e tutto ciò che essa comporta.

"È estremamente impegnativo perché tutti sono abituati a sport nazionali come il football o il basket che sono stati in questo mercato per 20 o 30 anni. Capiscono come funziona la stagione, come funziona la costruzione di un roster. Questo è nuovo per loro", nota Kelly.

"Quel processo educativo, penso che vorremmo averlo fatto prima. Stiamo cercando di trovare il modo di prendere i fan e dire: puoi ancora essere un fan degli Hornets e un fan dei Panthers".

Lo stesso vale anche per coloro che hanno un'affinità con i club di calcio europei.

"Vogliamo che amiate ancora il Liverpool o il Bayern Monaco. Ma vogliamo essere la vostra squadra di MLS", continua Kelly.

Una strategia molto chiara ed obbiettiva. Non tarata sullo stucchevole cercar di dire di essere i migliori, senza creare nessun paragone, ma volendo riuscire nell’intento di una complessa operazione di fan engagement volta al dire “vogliamo essere la vostra squadra di MLS, tifateci”.

I problemi iniziali per un nuovo club sono inevitabili in qualsiasi mercato. Come città, tuttavia, Charlotte ha molto a suo favore. È considerata una specie di mecca dei millennial, un punto di riferimento per i giovani professionisti.

Dei suoi 875.000 abitanti, poco più del 16% sono ispanici o latini. Quindi fornisce anche l’opportunità di puntare sulle categorie sociali “sottoservite”, aiutandole e godendo della loro fame e voglia di emergere.

E di poter attingere alla linea verde. Kelly crede anche che il club possa unificare la zona, dove la lealtà sportiva è divisa a causa delle varie università statali.

Charlotte è anche una delle grandi città in più rapida crescita negli Stati Uniti e c'è la speranza che il club possa fungere da denominatore comune in tutta la Carolina del Nord e del Sud.

Questa sensazione di comunità è stata rafforzata dal fatto che la squadra ha nei suoi roster giocatori provenienti dalla regione, che si uniscono a una squadra che comprende anche il vincitore della Premier League Christian Fuchs.

Ad aiutare questi sforzi è stato Shawn McIntosh, che è stato nominato chief fan officer della squadra lo scorso ottobre in una mossa progettata per favorire un rapporto più stretto tra club e sostenitori.

"Abbiamo bisogno che si sentano come se avessero una voce al tavolo con la proprietà", spiega Kelly.

Fin dall'inizio, lo Charlotte FC ha chiarito il suo obiettivo di battere il record di presenze di tutti i tempi della MLS per una singola partita per l'apertura della stagione contro i Los Angeles Galaxy il 6 marzo.

Obbiettivo che è stato brillantemente raggiunto.

Il Bank of America Stadium, che ospita anche i Panthers, ha accolto 74.479 fan per la prima partita in casa dello Charlotte FC, eclissando il precedente record detenuto dall'Atlanta United.

Lo Charlotte Fc si dimostra essere una società che reincarna i valori fondamentali per una squadra di calcio: appartenenza, modestia, celebrazione dei fan e progettualità.

Ingredienti ideali per provare a sfondare in un mercato acerbo ma incontaminato come quello americano.

Da non perdere