La CBF lancia un gruppo di lavoro per il fair play finanziario nel calcio brasiliano, coinvolgendo 32 club di Serie A e B
CBF
La Confederazione Brasiliana di Calcio (CBF) ha ufficialmente avviato un progetto cruciale per il futuro del calcio nazionale, formalizzando la creazione di un Gruppo di Lavoro (GT) dedicato alla definizione di regole per il fair play finanziario. L’annuncio, reso pubblico lo scorso il 25 luglio tramite una portaria firmata dal presidente Samir Xaud, segna una svolta attesa da oltre un decennio, con l’obiettivo di ridurre il divario economico tra i club e promuovere una gestione più responsabile e trasparente.
Il Gruppo di Lavoro, coordinato dal vice-presidente della CBF Ricardo Gluck Paul, coinvolge 32 club delle Serie A e B del Brasileirão, un numero ridotto rispetto ai 36 inizialmente previsti, per garantire un’elaborazione più agile delle normative. Tra i partecipanti figurano colossi come Flamengo, Palmeiras, Corinthians e São Paulo, ma anche realtà emergenti come Mirassol, Novorizontino e Paysandu, oltre a club storici come Vasco, Bahia e Vitória. La lista completa include: América-MG, Atlético-MG, Athletic-MG, Athletico-PR, Avaí, Bahia, Botafogo, Botafogo-SP, Ceará, Chapecoense, Corinthians, CRB, Cruzeiro, Ferroviária, Flamengo, Fluminense, Fortaleza, Goiás, Grêmio, Internacional, Juventude, Mirassol, Novorizontino, Palmeiras, Paysandu, Red Bull Bragantino, Remo, Santos, São Paulo, Sport, Vasco e Vitória.
La presenza di club con strutture gestionali diverse, incluse le SAF (Società Anonime del Calcio) come Botafogo e Cruzeiro, e di 11 federazioni statali riflette l’intenzione della CBF di assicurare una rappresentatività regionale e pluralità di prospettive. Il gruppo include anche esperti esterni, come Pedro Daniel (Ernst & Young), Cesar Grafietti (economista specializzato in calcio) e Alexandre Cordeiro (presidente del Cade), per garantire un approccio tecnico e professionale.
Il progetto, denominato Sistema di Sostenibilità Finanziaria (SSF), mira a introdurre regole che limitino le spese dei club in proporzione alle entrate, promuovano la riduzione delle crescenti passività (le stime parlano di oltre 14 miliardi di reais di debiti nel 2023) e migliorino la governance delle società calcistiche. A differenza dei modelli europei come quelli di UEFA o Premier League, il fair play finanziario brasiliano sarà adattato alla realtà nazionale, tenendo conto delle disuguaglianze regionali e delle specificità finanziarie dei club. L’implementazione sarà graduale, con criteri e sanzioni progressive per evitare di penalizzare eccessivamente le squadre più piccole.
PELO BEM DO FUTEBOL BRASILEIRO!
— brasil (@CBF_Futebol) July 12, 2025
O presidente Samir Xaud e Ronaldo se encontraram em Nova York neste sábado, véspera da final da Copa do Mundo de Clubes da FIFA, e conversaram muito sobre o futebol brasileiro. “Falamos sobre alguns dos nossos temas prioritários, como calendário,… pic.twitter.com/jLerrlSJbm
La prima riunione del gruppo è fissata per l’11 agosto presso la sede della CBF a Rio de Janeiro, con l’obiettivo di presentare una proposta completa entro il 11 novembre. Ricardo Gluck Paul, già presidente della Federazione Paraense di Calcio, ha sottolineato l’importanza di un approccio responsabile e scalabile, con l’ambizione di implementare il sistema a partire dal 2026. La scadenza di 90 giorni per la definizione del regolamento rappresenta una sfida, ma anche un segnale della determinazione della CBF a modernizzare il calcio brasiliano.
L’iniziativa si inserisce in un momento di accese discussioni sulla distribuzione delle entrate commerciali e mediatiche, un tema centrale per la possibile creazione di una lega unificata in Brasile. Dirigenti di club come Flamengo e Palmeiras, rappresentati rispettivamente da Luiz Eduardo Baptista (Bap) e Leila Pereira, sono al centro di un dibattito sull’equità nella ripartizione delle risorse. Bap, in particolare, ha espresso contrarietà a un modello di distribuzione egualitaria, sostenendo che penalizzerebbe i club con maggiori introiti come il Flamengo, che nel 2024 ha registrato un fatturato di oltre 1,28 miliardi di reais. Questo scontro di visioni potrebbe influenzare le decisioni del gruppo di lavoro, rendendo il percorso verso il fair play finanziario ancora più complesso.
La creazione del Gruppo di Lavoro rappresenta un passo concreto verso una gestione più moderna e sostenibile del calcio brasiliano. La CBF, sotto la guida di Samir Xaud, intende rispondere alle richieste di lunga data dei club e avvicinarsi ai modelli di gestione dei grandi campionati europei, senza però replicarli pedissequamente. L’esito di questo processo potrebbe ridisegnare i contorni economici del Brasileirão, garantendo maggiore stabilità e competitività a un movimento calcistico che, nonostante il talento in campo, ha spesso sofferto di disorganizzazione finanziaria.
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