Il fantasista capitolino contribuì alla qualificazione degli azzurri alla finale di Euro2000, poi persa contro la Francia a Rotterdam
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Sembra passata una vita, anche due. “Er cucchiaio” di Francesco Totti in quell'afoso pomeriggio del 29 giugno 2000 ha segnato un'epoca, ispirando intere generazioni di calciofili a vivere emozioni simili. “Ma cosa combinerà?”, dicevano timorosi i compagni di squadra in campo. Una furbata bella e buona riuscita alla perfezione.
Panenka fu il capostipite. Totti trafisse Van der Sar con una disarmante naturalezza dal dischetto in un match delicato e, tra l'altro, davvero sofferto dall'inizio alla fine contro una muraglia arancione tra giocatori e tifosi sugli spalti dello stadio di Amsterdam. Nessuno credeva ai propri occhi. Da Pizzul in telecronaca a Zoff in panchina con il fedele scudiero Rocca, tutti increduli nel vedere quel pallone adagiarsi in rete come le foglie che cadono dolcemente al suolo in autunno.
Un gesto virale ancor prima dell'avvento del web. A distanza di 25 anni “Er cucchiaio” del Pupone rimane nella testa dei tifosi di una Nazionale che oggi avrebbe proprio bisogno di un asso dotato della medesima inventiva di Totti. La qualità tecnica nel calcio odierno si è trasformata, paradossalmente, in un bene voluttuario. Tornando ad Euro2000, è meglio non nominare la sfida finale contro la Francia archiviata con l'atroce golden-gol di Trezeguet.