La EFL chiede aiuto al governo per ottenere 3 miliardi dalla Premier

Il presidente dell'EFL Rick Parry vuole che il governo del Regno Unito sostenga il nuovo progetto di ridistribuzione dei fondi derivanti dalla Premier League. L’obiettivo e intascare circa 3 miliardi di euro dai diritti TV.

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La English Football League, che gestisce e organizza le tre leghe professionistiche inglesi al di sotto della Premier League, chiede aiuto al governo inglese per la riforma sulla redistribuzione degli introiti derivanti a cascata dal massimo campionato di calcio inglese.

Il presidente della EFL Rick Parry ha annunciato di aver chiesto al governo di aiutare il calcio professionistico inglese a riparare un sistema distorto e non più funzionale allo sviluppo di tutto il movimento sostenendo un nuovo piano per una radicale riorganizzazione del modo in cui viene ridistribuita la ricchezza generata dall’attività di business principale della Premier League, i diritti TV.

Parry, che è stato il primo amministratore delegato della Premier League nel 1992, ha espresso la sua richiesta prima della pubblicazione del libro bianco del governo britannico sul calcio, rinviata all'inizio di questo mese a causa della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy.



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I white paper sono piani formali per la legislazione e questo nuovo lavoro, che verrà presentato giovedì prossimo (23 febbraio) illustrerà come il governo intende creare un nuovo regolatore indipendente che gestisca e controlli il sistema calcio con la responsabilità di controllare i proprietari o potenziali proprietari dei club, garantire che i club siano in linea con i pagamenti e impedire a chiunque di partecipare a competizioni non regolamentate o riconosciute dalla Federazione nazionale e dagli altri organismi del calcio mondiale.

Come la Premier League e la FA, l'EFL era inizialmente contraria all'idea di un’autorità esterna addetta al controllo, ma ha accettato quando si è resa conto che la revisione promossa dai sostenitori dell'ex ministro dello sport Tracey Crouch nel 2021 aveva convinto il governo che il calcio professionistico inglese non era più in grado di autoregolarsi, perché era lacerato dall'interesse economico.

Parry, tuttavia, crede fermamente che regole più forti non funzioneranno a meno che non vengano risolti gli squilibri finanziari fondamentali tra la Premier e il resto della piramide.

La EFL è in trattative con la Premier League e la Federcalcio su un cosiddetto "New Deal” per il calcio inglese, che comprende la regolamentazione dei flussi finanziari con misure di controllo più rigide sui costi, l’incremento degli investimenti sullo sviluppo dei giocatori e il rimodellamento del calendario a livello nazionale.



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L'EFL ha proposto un modello di distribuzione finanziaria che dimezzerebbe il divario tra Premier League e Championship, il secondo campionato di calcio inglese. Parry descrive l'attuale divario come un "precipizio", che incoraggia i club di secondo livello a scommettere troppo nella promozione per puntare ai corposi introiti dei diritti TV, senza una logica di business che a lungo termine provoca degli squilibri economico-finanziari importanti.

La proprosta di Championship, League One e League Two è quella di dividera i ricavi derivanti dai diritti TV per il 75% alla Premier e per il 25% alla EFL, di bloccare il bonus “paracadute” sulla retrocessione e di introdurre un sistema di pagamento basato sul merito con un rapporto di due a uno in Premier League. Attualmente, la migliore squadra della Premier League ottiene 1,6 volte di più rispetto alla squadra in fondo alla classifica.

Secondo le ultime stime se questa nuova riforma venisse accolta, la EFL potrebbe contare su oltre 3 miliardi di euro di ricavi.



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