Il Rinascimento del calcio italiano: la vittoria del trofeo Maurice Burlaz e le prospettive future

Il trofeo non celebra un singolo campione ma un ecosistema: scouting, accademie, allenatori, sinergia tra club e nazionale

Trofeo Maurice Burlaz 2024

Nel cuore di Nyon, lontano dai riflettori degli stadi gremiti, l’Italia calcistica ha scritto una pagina storica. Per la prima volta, lo scorso dicembre, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha ricevuto il prestigioso Trofeo Maurice Burlaz, il riconoscimento UEFA che celebra l’eccellenza nel calcio giovanile maschile.

Un premio che non mette in risalto un singolo exploit, ma un progetto a lungo termine, un sistema virtuoso capace di forgiare talenti e sogni. Grazie ai successi delle Nazionali Under 17 e Under 19 nelle ultime tre stagioni, l’Italia ha superato colossi come Francia, Portogallo e Spagna, issandosi come punto di riferimento europeo. Questo trionfo non è solo un trofeo: è la promessa di una nuova primavera azzurra.

Cos’è il Trofeo Maurice Burlaz? La bussola del calcio giovanile

Intitolato a Maurice Burlaz, storico vicepresidente della Commissione Giovanile UEFA, questo trofeo è un faro che illumina il lavoro delle federazioni nel calcio Under 17 e Under 19. Assegnato ogni due anni, si basa su un sistema a punti che valuta i risultati nei Campionati Europei giovanili: 7 punti per la vittoria, 5 per il secondo posto, 3 per le semifinali, e così via.

Non si tratta di celebrare un singolo campione, ma di premiare un ecosistema: scouting, accademie, allenatori, sinergia tra club e nazionale. Come ha dichiarato il presidente FIGC Gabriele Gravina, “Questo riconoscimento certifica l’ottimo lavoro del Club Italia”.

Il Trofeo Burlaz è una sorta di “termometro” della salute calcistica di una nazione. Paesi come la Spagna (8 titoli), la Germania (3) e il Portogallo (3) hanno dominato l’albo d’oro, spesso traducendo i successi giovanili in trionfi con le nazionali maggiori. L’Italia, fino al 2024, non aveva mai alzato questo trofeo. Ma ora, il Tricolore sventola più alto di tutti.

Di seguito l'Albo d'oro completo del Trofeo Maurice Burlaz. Dal 1990, il trofeo è stato assegnato alle seguenti federazioni:

Anno    Vincitore

1990    Portogallo
1992    Germania
1994    Spagna, Portogallo, Turchia
1996    Spagna
1998    Spagna
2000    Portogallo
2002    Spagna
2004    Spagna
2006    Spagna
2007    Spagna
2009    Germania
2011    Spagna
2013    Francia
2015    Germania
2017    Inghilterra
2021    Portogallo
2024    Italia

I trionfi Azzurri: Under 17 e Under 19 protagoniste

Il cammino che ha portato l’Italia al Trofeo Maurice Burlaz è stato costellato di momenti indimenticabili. Due vittorie epiche hanno segnato il biennio d’oro:

L’Europeo Under 19 2023, Malta: Gli Azzurrini, guidati da Alberto Bollini, hanno conquistato il titolo battendo il Portogallo 1-0 in finale. Un match deciso da un gol di Michael Kayode, terzino dal futuro luminoso, oggi pilastro della Fiorentina. La squadra, composta da talenti come Tommaso Baldanzi e Samuele Vignato, ha mostrato un mix di solidità difensiva e creatività offensiva, incarnando il nuovo corso del calcio italiano.

L’Europeo Under 17 2024, Cipro: La Nazionale di Massimiliano Favo ha dominato, travolgendo il Portogallo 3-0 in finale. Protagonista assoluto Federico Coletta, autore di una doppietta, affiancato da giovani promesse come Mattia Liberali e Francesco Camarda, già sotto i riflettori dei grandi club. Questo trionfo ha rappresentato il primo titolo europeo Under 17 nella storia azzurra, un traguardo che ha fatto vibrare il cuore dei tifosi.

Questi successi non sono arrivati per caso. Come sottolineato da Maurizio Viscidi, coordinatore delle Nazionali Giovanili maschili e ritiratario del trofeo a Nyon, “Questo premio riconosce un progetto, concretizzato grazie alla continuità nel tempo”. La standing ovation ricevuta dai colleghi europei al momento della premiazione è stata un simbolo del rispetto guadagnato dall’Italia.

Il Rinascimento del calcio giovanile italiano

Dietro il Trofeo Burlaz c’è un lavoro silenzioso ma instancabile. La FIGC, sotto la guida di Gravina e Viscidi, ha investito in un modello che unisce i vivai dei club, i centri federali e una visione strategica. I numeri parlano chiaro: nelle ultime tre stagioni, l’Italia ha raggiunto risultati straordinari non solo nei tornei vinti, ma anche in piazzamenti e prestazioni. L’Under 17, ad esempio, aveva sfiorato il titolo in tre finali precedenti (2013, 2018, 2019), dimostrando una crescita costante

Un retroscena curioso? Durante il ritiro pre-Europeo Under 17 a Cipro, il tecnico Favo ha organizzato sessioni di team-building ispirate al rugby, per rafforzare lo spirito di squadra. “Volevamo che i ragazzi si sentissero una famiglia, non solo una squadra,” ha rivelato un membro dello staff FIGC. Questo approccio ha pagato, con una finale dominata e un gioco corale che ha incantato gli osservatori UEFA.

Anche i club hanno giocato un ruolo cruciale. Squadre come Inter, Roma, Atalanta e Milan, vincitrici recenti dei campionati nazionali Under 17 e Under 15, hanno fornito una base solida di talenti. La Roma, ad esempio, ha conquistato il titolo Under 17 Serie A e B nel 2024, il secondo consecutivo, confermandosi un serbatoio inesauribile di promesse.

Il ruolo dei centri federali: la culla dei talenti Azzurri

Un aspetto meno noto, ma fondamentale, del trionfo italiano è il ruolo dei Centri Federali Territoriali (CFT) della FIGC. Istituiti a partire dal 2015, questi centri rappresentano una rete di strutture dedicate alla formazione di giovani calciatori e allenatori, con oltre 50 sedi attive in tutta Italia.

Secondo un rapporto FIGC, i CFT hanno coinvolto più di 150.000 ragazzi e ragazze negli ultimi dieci anni, con un focus su tecnica, tattica e valori sportivi. Durante il biennio 2022-2024, diversi protagonisti delle Nazionali Under 17 e Under 19, come Francesco Camarda e Mattia Liberali, hanno affinato le loro qualità in questi centri prima di essere convocati.

L’Italia è una delle poche federazioni europee ad aver implementato un sistema così capillare, paragonabile alla celebre accademia di Clairefontaine in Francia. Questo approccio strutturato ha permesso di identificare e coltivare talenti anche da regioni meno tradizionali per il calcio italiano, come il Sud e le isole, ampliando il bacino di selezione e contribuendo direttamente al successo del Trofeo Burlaz.

La “Matrice di Viscidi” e l’innovazione Italiana

Un altro elemento distintivo del successo italiano è l’approccio innovativo di Maurizio Viscidi. Ex allenatore di Alessandro Del Piero al Padova e ideatore della “Matrice di Viscidi” (un sistema per correlare possesso palla e pericolosità offensiva), Viscidi ha rivoluzionato l’analisi tattica nelle Nazionali giovanili.

La sua “partita perfetta”, presentata nel 2021, è diventata un punto di riferimento per gli allenatori di Serie A e B. Questo rigore scientifico, unito alla passione per i giovani, ha trasformato le selezioni azzurre in macchine da competizione.

Cosa significa per il futuro?

Il Trofeo Maurice Burlaz non è solo un traguardo, ma un punto di partenza. La Spagna, vincitrice di 8 edizioni, ha dimostrato che i successi giovanili possono tradursi in un’era d’oro (Euro 2008, 2012, Mondiale 2010). L’Italia, con questa vittoria, si candida a seguire le stesse orme. Giocatori come Camarda, Liberali e Kayode sono già nel radar delle big europee, e il percorso tracciato dalla FIGC promette di produrre altri talenti.

Tuttavia, il passaggio al calcio senior rimane una sfida. Come insegnano casi come quello dell’Inghilterra (vincitrice nel 2017 ma ancora in cerca di un titolo maggiore dopo il 1966), serve continuità. La FIGC sembra averlo capito, rafforzando la collaborazione con i club e investendo in centri come Coverciano e Tirrenia.

Quando Viscidi è salito sul palco di Nyon, l’applauso dei colleghi ha risuonato come un riconoscimento non solo per lui, ma per tutto il calcio italiano. “Dopo quindici anni a vedere questo trofeo andare ad altri, finalmente è nostro,” ha detto, con un sorriso che tradiva emozione e determinazione. L’Italia, con il Trofeo Maurice Burlaz, non celebra solo il passato, ma guarda al futuro con fiducia. I nostri giovani sono pronti a scrivere nuove pagine di gloria. E il Tricolore, ancora una volta, è pronto a sventolare alto.

Foto FIGC

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