Calcio sempre più social: dagli States arrivano due storie uniche nel loro genere

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Dimenticate di poter visionare allenamenti o partite, di poter prendere parte a conferenze stampa, ma sappiate che c’è la possibilità di potersi accaparrare una maglia da gioco. Di che squadra stiamo parlando? Dell’Asbury Park Fc. Una squadra che c’è, anche se in realtà non esiste. Il tutto nasce da una geniale intuizione di Shawn Francis, ex social media manager della MLS, e Ian Perkins, chitarrista di professione. Quest’ultimo appena trasferitosi nella piccola Asbury Park, cittadina del New Jersey, si lamenta sui social dell’assenza di una formazione di calcio locale. La risposta di Shawn Francis non si fa attendere e nasce così l’Asbury Park Fc. L’annuncio non poteva non arrivare sui social, così come la presentazione delle maglie, le quali vanno a ruba, e dei loghi ufficiali. Sul web ci sono i comunicati stampa circa l’ingaggio di improbabili giocatori, così come è presente la ricostruzione grafica del nuovo stadio che addirittura fa gridare allo scandalo una parte della stampa locale. Tutto normale, se non fosse che l’Ausbury Park Fc è una squadra che esiste solamente sui social e nel web.

Sempre oltreoceano c’è chi il calcio lo pratica per davvero, provando a vincere e a spiegare ai propri avversari come si fa. È il caso del Kingston Stockade, squadra dello stato di New York, militante nella National Premier Soccer League, la quarta serie del calcio americano. Un club partito dal basso nel 2016 il quale però può già vantare un primo turno di coppa nazionale. E che si definisce il primo club “open source” in assoluto. Infatti tutte le dinamiche societarie, da quanto avviene dietro le scrivanie fino ad arrivare alla gestione dei conti e all’organizzazione delle trasferte, finisce online per dare un contributo a chi vuole entrare nel mondo del calcio. Più social di così.

Jacopo Persico

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