Metti una notte fredda e tempestosa a San Siro. Il bomber giallorosso dell'epoca, noto alle cronache rosa per l'appassionante love story con Belen Rodriguez, trovò il guizzo decisivo
Photo by Claudio Villa/Getty Images
Era il 18 dicembre 2010. Natale è alle porte e al Meazza ci sono bel 80mila spettatori che sfidano il freddo tipicamente lombardo del periodo per assistere a Milan-Roma. Un autentico big match sulla carte e nei fatti. Sulle rispettive panchine siedono da un lato Max Allegri, chi si rivede, e Sir Claudio Ranieri. Soltanto la stagione precedente i capitolini hanno sfiorato lo scudetto cedendo all'ultima curva all'Inter di Mourinho. Quel team rossonero è imbottito di fuoriclasse affermati: da Ronaldinho a Ibrahimovic, passando per Robinho e Boateng.
L'arbitro D'Amato dirige il match tra rossoneri e giallorossi. Il Milan si schiera con un solido 4-3-1-2. Abbiati tra i pali. Difesa composta da Abate, Nesta, Bonera e Antonini. In mediana ecco Ambrosini, Gattuso e il metronomo Pirlo. Sulla trequarti Boateng a sostegno del duo Ibrahimovic-Robinho. Risponde la truppa capitolina con un sistema più meno speculare. In porta Doni. Linea arretrata con Burdisso, Juan, Mexes e Riise. A centrocampo De Rossi, Brighi e Simplicio. Il talento di Menez a supporto di Borriello e di Adriano. Sì proprio lui, l'Imperatore che torna dove tutto era cominciato anni e anni prima rivelandosi all'intero globo calcistico come un attaccante potenzialmente stellare.
La Roma con il timbro di Marco Borriello al 68' riavvicina i giallorossi a -7 dal primato in classifica occupato appunto dal Milan. Segna tra l'altro un ex di turno. Sui principali quotidiani sportivi nazionale la mattina successiva si sprecano litri di inchiostro per celebrare il blitz dei ragazzi di Ranieri, riportando anche un virgolettato di Menez che allude senza timori reverenziali ad una squadra da lotta scudetto dopo quel successo.
Le buone intenzioni non furono però sufficienti alla Roma per portare in serbo il vessillo tricolore. All'ultima giornata di campionato, per un curioso scherzo del destino, lo stesso Milan pareggiando a reti bianche allo stadio Olimpico brinderà allo scudetto con un Antonio Cassano in più in rosa.
 
  
  
  
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