Fuochi d'artificio al Meazza. Nerazzurri e biancocelesti se ne danno di santa ragione sul manto erboso. Un'epoca ormai distante con fior di campioni da una parte e dall'altra
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Nel 1991 Gaetano Curreri degli Stadio intonava la mitica “Generazione di fenomeni”. In quelle strofe c'è tanto del pirotecnico Inter-Lazio vissuto qualche anno più tardi. Era il 18 ottobre 1998. In onda su Tele+ Massimo Marianella è la voce delle contesa. Sulle rispettive panchine siedono i compianti Gigi Simoni e Sven-Goran Eriksson. Siamo alla quinta giornata di Serie A. Una parata di stelle calpesta il manto erboso dell'impianto lombardo.
Vasco Rossi canta “Io no”, Nek si scatena con “Se io non avessi te”, mentre il duo Mina-Celentano sfodera “Acqua e sale”. Scatti fugaci e nostalgici di quel 1998 che mostrava al mondo un calcio italiano ancora in ottima salute. Sul piano istituzionale il 21 ottobre 1998 sarebbe terminata l'avventura al timone del Governo di Romano Prodi (iniziata nel 1996). Al suo posto siederà sulla poltrona più importante di Palazzo Chigi Massimo D'Alema.
Comincia a fare un certo freddo dalle parti di Milano. Pubblico comunque delle grandi occasioni a San Siro. Lo spettacolo parte subito a razzo con il gol del vantaggio della Lazio. Punizione al bacio di Sinisa Mihajlovic per Salas che col tacco mancino insacca ed esulta. Immediata la risposta dell'Inter con la bomba di Moriero che trova i guantoni di Marchegiani. Il bomber cileno, però, lascia il campo poco dopo causa infortunio in luogo di Guerino Gottardi. Al minuto 21 è già 1-1 con una sventola di Winter, ex del match, che si stampa sull'angolino irraggiungibile per il portiere biancoceleste.
La Lazio osserva e individua il momento giusto per affondare altri due colpi con Sergio Conceicao che raccoglie un corner di Mihajlovic infilando di testa Pagliuca all'altezza del primo palo e Roberto Mancini che, lanciato da Favalli, firma l'1-3 con il suo destro. In chiusura di primo tempo rosso diretto per Simeone dopo un pestone su Couto. All'alba della ripresa i biancocelesti calano il poker con la doppietta di Conceicao su assist di Nedved. Il ceco si mette in proprio e insacca per la cinquina su imbeccata del giovane Baronio. L'Inter si consola con il doppio acuto del neo entrato Nicola Ventola tra il 31' e il 51'. Termina 3-5 per Pancaro e compagni. Quella Lazio del patron Cragnotti, con lo sponsor Cirio sulle maglie, butterà via uno scudetto che pareva cosa fatta proprio nelle ultime giornate di quel campionato 1998-1999 in favore del Milan di Zaccheroni.
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