A pochi giorni da Lazio-Roma, il punto sulle possibili scelte di Gasperini in vista del suo primo derby della Capitale
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
La Roma si avvicina al derby della Capitale con un problema evidente: la sterilità offensiva. In tre giornate di campionato, i giallorossi hanno messo a segno appena due gol, firmati da Wesley con il Bologna e da Matias Soulé contro il Pisa. Contro il Torino, invece, l’attacco ha deluso, mostrando un preoccupante zero alla casella dei gol. Un dato che stride con le ambizioni di una squadra guidata da Gian Piero Gasperini, tecnico che ha sempre puntato su un calcio offensivo e spettacolare. Tuttavia, siamo all’inizio del viaggio e il capitale tecnico a disposizione è limitato da infortuni e ritardi di condizione: Paulo Dybala è nuovamente fermo ai box e, nella migliore delle ipotesi, potrebbe rientrare per la sfida contro il Verona, ma è da valutare.
Bailey è out e proverà anche lui a strappare una convocazione per Verona, ma oltre all’infortunio c’è un lavoro di riatletizzazione da portare a compimento che potrebbe allungare i tempi. Artem Dovbyk e Tommaso Baldanzi sono ancora indietro nelle gerarchie con l’attaccante ucraino chiamato ad avere “il sangue negli occhi” in allenamento prima di poter tornare a calcare il terreno di gioco; Lorenzo Pellegrini, pur mostrando progressi in allenamento, non è al top e non sembra avere ancora 90 minuti nelle gambe.
In questo contesto, Gasperini sembra aver trovato due punti fermi: Evan Ferguson e Matias Soulé. L’irlandese, classe 2004, è il perno dell’attacco romanista, nonostante non abbia ancora trovato la via del gol con la maglia giallorossa. Ferguson, arrivato dal Brighton, si è già fatto apprezzare per il lavoro al servizio della squadra, ma il tecnico si aspetta ora un contributo decisivo in zona gol. Una rete nel derby lo renderebbe il primo irlandese a segnare nella storia della stracittadina romana, interrompendo un digiuno con i club che dura dal 26 ottobre 2024, quando segnò contro il Wolverhampton. Con la nazionale irlandese, invece, Ferguson ha dimostrato di essere in forma, realizzando due gol nelle ultime due partite. Accanto a lui, Soulé in questo momento è irrinunciabile, si conferma la scintilla della Lupa. L’argentino, che lo scorso anno ha già deciso un derby con un gol clamoroso, è l’unico ad aver preso per mano l’attacco giallorosso già dalla preseason, mostrando personalità, capacità di accendere il gioco e “spunto” quel termine tanto caro a Gasp.
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— AS Roma (@OfficialASRoma) September 16, 2025
Le assenze di Dybala e Bailey costringono Gasperini a scelte obbligate, senza margine per troppi esperimenti. El Aynaoui torna in auge, nonostante la prova incolore contro il Torino, dove è stato neutralizzato dalle marcature dei centrocampisti granata. Il marocchino, partito in ritiro come centrocampista centrale accanto a Koné, è stato avanzato da Gasperini sulla trequarti per garantire equilibrio tattico. Tuttavia, la sua prestazione opaca contro i granata lascia spazio a dubbi, con Stephan El Shaarawy che potrebbe contendergli il posto alle spalle di Ferguson. Da aggiungere che El Aynaoui, con un riferimento offensivo puro come l’attaccante irlandese potrebbe offrire una prova diversa sia nell’occupazione degli spazi che nei movimenti coordinati con il resto del reparto.
Per il resto, Gasperini sembra orientato a confermare un blocco di titolari, con l’obiettivo di trovare continuità in un momento delicato. A sinistra, anche se è ancora presto per darlo titolare, Kostas Tsimikas, arrivato in extremis in prestito secco dal Liverpool, inizia a scalare i ranghi grazie ad una buona intensità in allenamento e a caratteristiche differenti rispetto ad Angelino, più congeniali alle idee di Gasp. Dall'altra parte, Wesley è il suo pupillo, ma il brasiliano ha dovuto rinunciare all'allenamento mattutino a Trigoria per problemi gastrointesntinali. Pellegrini, in ripresa, potrebbe essere una carta da giocare a partita in corso, offrendo soluzioni tattiche diverse, cavalcando anche il suo feeling nei derby. Sullo sfondo, la pressione di un derby che non ammette passi falsi: la Roma deve ritrovare la via del gol per invertire la tendenza e regalare una gioia ai tifosi che manca dal 4 dicembre 2016, ben 9 anni: vincere un derby in trasferta.
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