La Premier League rivoluziona la sua produzione mediatica con Premier League Studios, un nuovo hub a Londra che dal 2026 gestirà autonomamente i contenuti globali, chiudendo la storica partnership con IMG: un investimento ambizioso per controllo creativo e innovazione tecnologica: scopri come il calcio inglese si prepara a ridefinire il futuro dei media sportivi
(Photo by Ben Hoskins/Getty Images)
La Premier League inglese si prepara a un cambiamento epocale nella gestione delle sue operazioni mediatiche internazionali, annunciando la creazione di Premier League Studios, il nuovo hub di produzione che avrà sede a Olympia London a partire dal 2026. Questa mossa segna la fine della storica collaborazione con IMG e l’inizio di un’era in cui il campionato più seguito al mondo gestirà autonomamente la produzione e distribuzione dei contenuti audiovisivi globali.
Attualmente, Premier League Productions (PLP), la joint venture tra la Premier League e IMG, opera dallo stabilimento di Stockley Park, producendo e distribuendo contenuti per oltre 180 emittenti in tutto il mondo. Dal 2026, però, la lega assumerà il pieno controllo delle operazioni sotto il marchio Premier League Studios, con l’obiettivo di centralizzare la produzione e potenziare l’innovazione tecnologica e creativa. La decisione è supportata da un contratto di locazione ventennale per 73.000 piedi quadrati di spazio presso One Olympia, un complesso di uffici di ultima generazione situato nel cuore del progetto di rigenerazione da 1,3 miliardi di sterline di Olympia London.
La scelta di internalizzare la produzione riflette l’ambizione della Premier League di avere un controllo diretto sul modo in cui il suo prodotto viene presentato al pubblico globale. Con uno dei portafogli di diritti mediatici internazionali più preziosi nello sport, la lega punta a ridurre i costi a lungo termine, aumentando al contempo la flessibilità creativa e commerciale. Paul Molnar, Chief Media Officer della Premier League, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di trasferirci a Olympia nel 2026 per lanciare la nostra nuova divisione di operazioni mediatiche in-house. Le strutture all’avanguardia di Olympia ci permetteranno di offrire un servizio di contenuti di altissimo livello per i nostri partner broadcaster e per i milioni di tifosi in tutto il mondo”.
A rafforzare questa transizione è stata la recente nomina di Andy Beale, ex responsabile tecnologico di BT Sport, come direttore tecnologico della Premier League. La sua esperienza sarà cruciale per costruire un’infrastruttura capace di supportare la produzione e distribuzione globale di contenuti in alta qualità, potenzialmente includendo innovazioni come trasmissioni in 4K e nuove esperienze interattive per i tifosi.
When Leroy Sane scored Man City's winner in 2019's all-time classic against Liverpool 💫 pic.twitter.com/XRMmOimwqm
— Premier League (@premierleague) June 12, 2025
La partnership con IMG, durata oltre vent’anni, ha rappresentato un pilastro fondamentale per la crescita globale della Premier League. Sotto la gestione di Premier League Productions, la lega ha introdotto innovazioni rivoluzionarie, come il lancio di PLTV nel 2010, che ha aperto il mercato globale dei diritti TV, e il passaggio progressivo dalle trasmissioni in SD a HD e poi a 4K. Barney Francis, EVP di IMG Studios, ha commentato: “Il nostro lavoro con la Premier League ha ridefinito il modo in cui i tifosi vivono il calcio, contribuendo alla crescita del pubblico internazionale. Siamo orgogliosi delle innovazioni introdotte insieme e continueremo a spingere i confini della produzione sportiva con altri partner globali”.
Nonostante la perdita del contratto con la Premier League, IMG rimane un attore di primo piano nella produzione sportiva, con collaborazioni di alto profilo come quelle con EFL, MLS, Apple, Saudi Pro League ed EuroLeague. Tuttavia, la fine della partnership rappresenta una sfida significativa, considerando che la Premier League è stata per anni il fiore all’occhiello del portfolio IMG.
La transizione verso un modello in-house richiederà ingenti investimenti in infrastrutture, come nuovi studi televisivi, e un’intensa campagna di reclutamento per costruire un team dedicato. La Premier League, tuttavia, ha il tempo e le risorse per affrontare questa sfida, grazie ai due anni di preparazione prima del lancio ufficiale nell’agosto 2026. L’obiettivo è chiaro: creare un prodotto mediatico ancora più personalizzato e innovativo, capace di soddisfare le crescenti aspettative dei broadcaster internazionali e dei tifosi.
Inoltre, il trasferimento a Olympia London posiziona la Premier League in un contesto di eccellenza tecnologica e urbanistica. Il progetto di rigenerazione di Olympia, che include spazi culturali, commerciali e residenziali, rappresenta un ambiente ideale per un’organizzazione che vuole essere all’avanguardia non solo nello sport, ma anche nella produzione mediatica.
64 nations featured in the Premier League last season 🌍
— Premier League (@premierleague) June 9, 2025
See who played the most minutes from each one! 👇 pic.twitter.com/S3KOLR2ZP0
La decisione della Premier League si inserisce in un trend più ampio nel mondo dello sport, dove diverse leghe stanno valutando di portare in-house le loro operazioni mediatiche. Ad esempio, la Major League Soccer (MLS) ha collaborato con Apple per gestire la produzione di tutti i contenuti attraverso un accordo decennale da 2,5 miliardi di dollari, mentre in Germania la Bundesliga sta sperimentando con produzioni remote per ottimizzare i costi. La Premier League, con la sua potenza economica e il suo appeal globale, potrebbe diventare un modello per altre leghe che cercano maggiore autonomia nella gestione dei contenuti
Con la nascita di Premier League Studios, la Premier League si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella sua storia mediatica. La fine della collaborazione con IMG segna la conclusione di un’era di successi condivisi, ma apre anche la porta a nuove opportunità per innovare e rafforzare il legame con i tifosi di tutto il mondo. Riuscirà la lega a trasformare questa ambiziosa visione in realtà? I prossimi due anni saranno cruciali per rispondere a questa domanda, ma una cosa è certa: il calcio inglese non smette mai di sorprendere.