Perché i calciatori non possono scommettere?

Il caso legato al betting sta scuotendo il calcio italiano. Ma quali sono le regole in materia di scommesse per i calciatori?

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Il caso scommesse ha sorpreso e sconvolto il calcio italiano. Le rivelazioni di Fabrizio Corona e l’indagine della Procura di Torino hanno fatto ripiombare il nostro movimento nel cupo incubo già vissuto negli anni ottanta e nei primi anni duemiladieci.

Stavolta, tuttavia, le dinamiche sembrano ben diverse con i giocatori fin qui coinvolti - da Tonali a Zaniolo, passando per Fagioli - che non sarebbero responsabili di match fixing bensì di attività di scommesse su piattaforme illegali. Innanzitutto occorre analizzare proprio questa differenza.

La differenza match fixing e semplice betting

Il match fixing è un termine che indica il comportamento, da parte di uno o più tesserati, di alterazione di una partita al fine di favorire il raggiungimento di una data scommessa. Non riguarda obbligatoriamente il risultato, dal momento che oggi i bookmakers quotano anche altri elementi come il numero dei calci d’angolo, dei fuorigioco, ecc.

Si tratta, insomma, di indirizzare volutamente un aspetto sul quale ci si è accordati: quelle che, un tempo, erano definite combine. Il betting, invece, è la semplice scommessa piazzata da un atleta, che però non agisce in alcun modo per far sì che essa vada a buon fine.

Tuttavia i calciatori professionisti hanno comunque il divieto di operare le scommesse legate a partite FIFA, UEFA e FIGC.



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Perchè i calciatori non possono scommettere?

La FIGC, in merito, è chiarissima. All’interno dei regolamenti federali viene espressamente sottolineato il “divieto ai calciatori ed ai tesserati in genere di effettuare qualsiasi tipo di scommessa al fine di trarne profitto. Questo anche in una prospettiva di garanzia del regolare svolgimento delle gare e dei campionati". Insomma non è permesso a un calciatore alcun tipo di scommessa calcistica, ma sarebbe invece consentito fare betting su eventi legati alla Formula Uno, al basket, ecc.

L'articolo 24 del codice di giustizia sportiva FIGC spega in modo dettagliato il regolamento per calciatori e tesserati in generale. Sono cinque i punti in cui si sottolinea come non si possano piazzare scommesse su partite FIGC, UEFA e FIFA:

1. Ai soggetti dell'ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA.



2. Ai soggetti dell'ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore dilettantistico e al settore giovanile è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, presso i soggetti non autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA. Agli stessi è fatto, altresì, divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, presso soggetti autorizzati a riceverle relativamente a gare delle competizioni in cui militano le loro squadre.



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Le sanzioni per i calciatori che scommettono

Le pene sono molto severe per chi viola questo regolamento. Il comma tre dell’articolo 24 dice che “la violazione del divieto di cui ai commi 1 e 2 comporta per i soggetti dell'ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00”.

E non sono solo i tesserati a rischiare sanzioni, economiche e non. Qualora venisse accertata responsabilità indiretta, o peggio, diretta, anche i club potrebbero subite ripercussioni. In particolar modo, il regolamento FIGC specifica: “I soggetti di cui all'art. 2 che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi 1 e 2, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale“.

Insomma: se qualcuno nel club in cui è coinvolto un tesserato avesse saputo del betting illegale e non avesse denunciato, potrebbe scattare una sanzione economica anche per la squadra in questione.



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FIGC

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