La pista che portava dritti al tecnico spagnolo è stata battuta ma poi esclusa dai vertici della società bianconera
Photo by David Ramos/Getty Images
Xavi Hernandez poteva finire sulla panchina della Juventus. Il recente esonero di Igor Tudor ha chiamato il tandem Comolli-Modesto a riflettere profondamente sulla scelta del successore con sagacia e massima cautela. Sui principali organi di stampa sportivi italiani sono subito balzati agli onori delle cronache nomi di spicco del calibro di Luciano Spalletti, Roberto Mancini e Raffaele Palladino.
Nell'ampio ventaglio di ipotesi, però, c'era anche il profilo di Xavi. L'ex centrocampista del Barcellona, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha intrapreso la carriera da allenatore. All'alba del percorso da mister l'iberico ha preso le redini della compagine dell'Al-Sadd SC in Qatar, rimanendo in sella dal 2019 al 2021. Quello stesso anno è arrivata la chiamata irrinunciabile proprio del club catalano. Nell'arco di tre stagioni al timone dei blaugrana Xavi ha conquistato una Liga spagnola e una Supercoppa iberica.
Il trainer nato a Terrassa il 25 gennaio 1980, come rivelato da Moretto sul canale Youtube di Fabrizio Romano, è stato uno dei primi nomi sondato dai dirigenti della Juventus. Per motivazioni strettamente personali, però, Xavi ha deciso di declinare la proposta dei bianconeri rimanendo quindi ancora fermo e svincolato.
Come avrebbe giocato la Vecchia Signora con Xavi al comando? Partiamo intanto dai principi essenziale del suo credo calcistico: tecnica, possesso, gioco di posizione, baricentro medio-alto. Aggiungiamo a questi dettami i due sistemi tattici maggiormente utilizzati ai tempi del Camp Nou: 4-2-3-1 e 4-3-3.
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