Luis Suárez squalificato per tre giornate dalla MLS, ma la punizione solleva dubbi sulla sua adeguatezza vista la storia controversa del giocatore
(Photo by Alika Jenner/Getty Images)
Luis Suárez, a 37 anni, continua a essere una figura polarizzante nel mondo del calcio. La sua carriera, costellata di successi e controversie, è un alternarsi di momenti di genialità calcistica e comportamenti discutibili. Dal celebre episodio della “mano” contro il Ghana ai Mondiali 2010, ai morsi a avversari come Ivanović e Chiellini, fino alla sospensione per insulti razzisti a Patrice Evra, l’uruguaiano ha sempre vissuto sul confine tra eroismo sportivo e cadute di stile. Ora, un nuovo capitolo si aggiunge alla sua storia: una squalifica di tre giornate inflittagli dalla Major League Soccer (MLS) per aver compiuto un gesto scorretto sputando su un membro dello staff dei Seattle Sounders durante la finale della Leagues Cup.
L’incidente, avvenuto in un momento di tensione nella finale di coppa, è stato giudicato dalla MLS come un atto grave, ma forse non abbastanza. Inizialmente, a Suárez è stato imposto un divieto di sei partite nella prossima edizione della Leagues Cup, una punizione che sembrava commisurata alla gravità del gesto, considerato uno dei più irrispettosi nel calcio. Tuttavia, la lega ha deciso di aggiungere ulteriori tre giornate di squalifica in campionato, che costringeranno l’attaccante a saltare le sfide contro Charlotte FC, Seattle Sounders e D.C. United. Una decisione che, pur significativa, ha sollevato interrogativi sulla reale determinazione della MLS nel punire un gesto tanto scorretto, soprattutto considerando il passato burrascoso del giocatore.
Javier Mascherano, allenatore dell’Inter Miami ed ex compagno di Suárez al Barcellona, ha commentato la vicenda con il consueto equilibrio diplomatico. “Perdiamo un giocatore fondamentale, che è stato cruciale per noi durante tutta la stagione”, ha dichiarato, sottolineando l’impatto dell’assenza di Suárez in un momento chiave della campagna. Nonostante l’accettazione pubblica della sanzione, è evidente che Mascherano sia consapevole della perdita di un elemento cardine per la squadra, capace di cambiare le sorti di una partita con la sua classe e il suo carisma. L’allenatore argentino ha comunque spronato i suoi a reagire, invitandoli ad adattarsi a questa situazione difficile.
From Messi to Suárez and Mascherano, De Paul’s Miami ties run deep.
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La decisione della MLS di limitare la squalifica a tre giornate di campionato, oltre al divieto in coppa, ha aperto un dibattito: è una punizione sufficiente? Nel calcio, lo sputo è considerato un gesto di estrema mancanza di rispetto, spesso punito con squalifiche severe. Ad esempio, in Premier League, episodi simili hanno portato a sospensioni più lunghe, come nel caso di Cesc Fàbregas, squalificato per sei partite nel 2009 per un gesto analogo. La scelta della MLS sembra riflettere un compromesso: da un lato, la necessità di mantenere un’immagine di rigore disciplinare; dall’altro, il desiderio di non privare troppo a lungo il campionato di una delle sue stelle più brillanti. Suárez, con la sua capacità di attirare pubblico e generare interesse, rappresenta un asset fondamentale per l’Inter Miami e per la MLS, che potrebbe aver optato per una linea più morbida per non compromettere l’appeal commerciale del torneo.
La vicenda mette ancora una volta in luce la dualità di Luis Suárez: un attaccante straordinario, capace di segnare gol decisivi e di incantare con giocate di altissimo livello, ma anche un giocatore che non riesce a sfuggire alle ombre delle sue intemperanze. La sua storia in MLS, iniziata con grandi aspettative dopo gli anni d’oro in Europa, è stata finora un mix di momenti memorabili e passi falsi. Secondo i dati ufficiali della MLS, Suárez ha contribuito con 17 gol e 7 assist in 27 partite nella stagione 2025, numeri che confermano il suo valore in campo, ma che non cancellano le critiche per il suo comportamento.
La MLS si trova ora di fronte a una domanda cruciale: tre giornate di squalifica sono un deterrente adeguato per un giocatore con un curriculum disciplinare così controverso? La lega, che sta cercando di costruire una reputazione di serietà e professionalità, rischia di essere percepita come troppo indulgente. La scelta di non infliggere una punizione più severa potrebbe essere interpretata come un tentativo di bilanciare moralità e interessi economici, dato che Suárez continua a riempire gli stadi e a generare profitti per il campionato. Tuttavia, il suo ultimo gesto lascia un segno sulla sua legacy e pone un interrogativo: riuscirà mai a liberarsi dal peso delle sue controversie? Quando tornerà in campo, i riflettori saranno puntati su di lui, ma la MLS dovrà riflettere se ha fatto abbastanza per inviare un messaggio chiaro contro comportamenti antisportivi.
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