LaLiga continua la sua lotta contro la pirateria

La lega spagnola ha fatto rimuovere una app da Google Play. Ha bloccato Rojadirecta in Danimarca e ha fatto inserire i diritti di proprietà intellettuale dell'organizzazione nel codice penale spagnolo con pene e controlli più severi.

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LaLiga continua la sua lotta serrata contro la pirateria.

In questo mese l’organizzazione guidata da Javier Tebas ha ottenuto tre sentenze antipirateria favorevoli.

La giustizia spagnola si è schierata con lente che guida le società di calcio professionistiche in tre procedimenti legali a cui l’organizzazione ha partecipato per combattere la pirateria e in favore della tutela audiovisiva delle società.

"Queste decisioni giudiziarie rafforzano la posizione di LaLiga nella protezione dei legittimi contenuti audiovisivi appartenenti ai club, le cui entrate audiovisive sono una delle sue principali risorse", ha spiegato l'entità calcistica in una nota ufficiale, come riporta 2Playbook.



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Il tribunale penale di Valencia ha condannato l'amministratore delle pagine web di Ver Directo a un totale di 14 mesi di reclusione per aver facilitato l'accesso illegale alle partite de LaLiga attraverso dette pagine fornendo dei link.

Questa ratifica dei diritti di proprietà intellettuale, già inclusa in una sentenza della Corte Suprema dello scorso giugno, comporta che la trasmissione illegale di partite de LaLiga via Internet comporti pene detentive comprese tra sei mesi e quattro anni, e può raggiungere i sei anni nei casi in cui la condotta è aggravata.

Inoltre, un’altra sentenza ha confermato il blocco Rojadirecta in Danimarca.

A seguito del procedimento giudiziario avviato da LaLiga con l'associazione danese Rettigheds Alliancen, il tribunale di Frederiksberg ha stabilito che le trasmissioni delle gare del calcio spagnolo di Prima e Seconda Divisione sono "espressione di scelte libere, creative e personali, quindi creazioni originali che godono di tutela del diritto d'autore”.



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La terza sentenza riguarda alcune misure cautelari che LaLiga ha richiesto alla giustizia spagnola.

In particolare la rimozione dell'app IPTV Smarters PRO da Google Play che una volta installata, permetteva di visualizzare i canali televisivi a pagamento sui quali venivano trasmesse le partite di calcio professionistico spagnolo.



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