La Coppa del Mondo per Club mette a dura prova il Chelsea: solo 13 giorni di pre-campionato

Il Chelsea, vincitrice Coppa del Mondo per Club, ha avuto solo 13 giorni di preparazione pre-stagionale: Fifpro denuncia il rischio infortuni e chiede 28 giorni di riposo obbligatorio

(Photo by Bryn Lennon/Getty Images)

La partecipazione alla rinnovata Coppa del Mondo per Club ha avuto un impatto significativo sul Chelsea, lasciandolo con appena 13 giorni di preparazione pre-stagionale prima dell’inizio della Premier League. Secondo un dettagliato rapporto stilato da Fifpro in collaborazione con Football Benchmark, i Blues, che hanno raggiunto la finale del torneo negli Stati Uniti quest’estate, sono tra le squadre più penalizzate dal calendario compresso, con un conseguente aumento del rischio di infortuni per i giocatori. Il Paris Saint-Germain, finalista perdente, ha avuto un margine ancora più ristretto, con oli sette giorni di pre-campionato.

Il rapporto, intitolato Overworked and Underprotected: The Player Health and Performance Impact, sottolinea l’urgenza di garantire periodi minimi di riposo e preparazione pre-stagionale di almeno 28 giorni. “Questo studio offre prove tangibili di ciò che sta accadendo nel calcio moderno”, ha dichiarato Maheta Molango, amministratore delegato della Professional Football Association e direttrice di Fifpro. “I giocatori sono spinti al limite, il che porta a infortuni o a un calo delle prestazioni.”

Infortuni e rischi: il caso Chelsea

Nelle prime settimane della stagione, il Chelsea ha dovuto fare i conti con diversi infortuni muscolari che hanno colpito giocatori chiave. Tra questi, spiccano i nomi di Cole Palmer e Levi Colwill, con quest’ultimo costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico per un grave problema ai legamenti del ginocchio. Secondo Darren Burgess, ex medico di Liverpool e Arsenal e consulente di Fifpro, la mancanza di un adeguato periodo di riposo fuori stagione compromette la rigenerazione fisica e mentale dei giocatori. “Senza almeno 28 giorni di pre-campionato, i calciatori non possono prepararsi in modo adeguato per la stagione successiva. Questo può tradursi in infortuni gravi o, nel migliore dei casi, in una riduzione delle prestazioni ottimali”, ha spiegato Burgess. Il rapporto evidenzia anche come altri sport abbiano dato priorità al benessere degli atleti, garantendo pause fuori stagione più lunghe e strutturate. “Nel calcio, invece, i calendari sempre più intensi stanno mettendo a rischio la salute dei giocatori”, ha aggiunto Burgess.

Il caso Enzo Fernandez: 150.000 km in una stagione

Un altro aspetto critico emerso dal rapporto è l’enorme carico di lavoro derivante dai viaggi internazionali e dall’espansione dei tornei. Un esempio emblematico è quello di Enzo Fernandez, centrocampista del Chelsea e della nazionale argentina, che nella scorsa stagione ha accumulato oltre 149.000 km di viaggi in 29 spostamenti, per un totale di 195 ore di volo. Questi numeri sottolineano l’impatto fisico e mentale dei calendari sempre più densi, che includono competizioni come la Coppa del Mondo per Club, l’ampliata Champions League e il prossimo Mondiale per nazioni, che potrebbe passare da 48 a 64 squadre entro il 2030, secondo una recente proposta discussa dalla FIFA.

La necessità di un cambiamento

Il rapporto di Fifpro rivela dati allarmanti: solo il 14% dei giocatori che hanno partecipato agli Europei dello scorso anno ha potuto beneficiare di 28 giorni di riposo, e solo il 15% ha avuto una preparazione pre-stagionale adeguata. Questi numeri alimentano il dibattito sull’eccessivo carico di lavoro imposto ai calciatori, una preoccupazione condivisa anche dai diretti interessati. Chris Wood, attaccante del Nottingham Forest e membro del consiglio dei giocatori di Fifpro, ha sottolineato l’importanza di periodi di recupero adeguati: “Come calciatori, abbiamo bisogno di tempo per permettere al nostro corpo di adattarsi e rigenerarsi. Un riposo minimo, soprattutto in pre-campionato, è essenziale per la nostra salute a lungo termine.”

Un problema globale

L’espansione dei tornei internazionali, come la Coppa del Mondo per Club e la Champions League, sta sollevando crescenti preoccupazioni tra giocatori, allenatori e addetti ai lavori. Fonti ufficiali, come i comunicati della FIFA e le analisi di Fifpro, confermano che il calendario calcistico internazionale è sempre più congestionato. Ad esempio, un articolo pubblicato sul sito ufficiale della UEFA il 25 settembre 2025 ha evidenziato come l’aumento delle partite nelle competizioni europee stia mettendo sotto pressione i club, con ripercussioni dirette sui giocatori. La situazione richiede un intervento urgente per bilanciare le esigenze del calcio moderno con il benessere degli atleti. Fifpro e altre organizzazioni stanno spingendo per l’introduzione di regolamenti che garantiscano periodi di riposo adeguati e una preparazione pre-stagionale più strutturata. Senza queste misure, il rischio è che il calcio di alto livello perda qualità e che i giocatori paghino un prezzo troppo alto in termini di salute. In conclusione, il rapporto di Fifpro mette in luce una realtà preoccupante: il calcio moderno sta spingendo i suoi protagonisti oltre i limiti, con conseguenze tangibili come quelle vissute dal Chelsea. La sfida per le istituzioni calcistiche sarà trovare un equilibrio tra spettacolo, competizione e tutela della salute dei giocatori, per garantire un futuro sostenibile a questo sport.


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