Il paziente bianconero è ancora in convalescenza. Qualche timido segnale di miglioramento c'era stato nelle scorse settimane. Adesso, però, tornano le nubi nel cielo della Continassa
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La Juventus balbetta e la classifica mostra in modo crudele il netto distacco, ancora momentaneo, della Vecchia Signora nei confronti del treno di testa. La notte del Maradona ha lanciato di nuovo il Napoli di Antonio Conte. A Fuorigrotta, dove il mister di Certaldo ha alzato al cielo il terzo scudetto nella storia partenopea, il neo traghettatore bianconero ha perso la rotta della sua ciurma.
L'opinione pubblica ha posto sul banco degli imputati proprio Spalletti, reo di aver posto in essere scelte di formazione a dir poco discutibili e di aver complicato ulteriormente la situazione con le sostituzioni a partita in corso. Insomma, tutti allenatori come al solito. Nelle feroci critiche piovute sulla testa del mister toscano, però, c'è anche del vero. La mossa di posizionare il solo Kenan Yildiz al centro dell'attacco ha reso la Juventus misera in avanti e incapace di creare vere difficoltà alla retroguardia campana. Nella ripresa i cambi hanno probabilmente innestato ulteriore confusione nella testa del team bianconero. Nello specifico gli ingressi di Openda e Miretti, in luogo di Yildiz e Conceicao, hanno scatenato le perplessità dei tifosi.
Sul piano statistico l'avvento di Spalletti al capezzale della Continassa presenta al momento pro e contro da analizzare. Nelle 8 partite gestite dall'ex trainer della Nazionale italiana la Juventus ha fatto registrare 4 successi, 3 pareggi e una sconfitta. Sono 12 le reti messe a segno, contro le 8 incassate. La media punti tocca quota 1,88. Confrontando il rendimento di Luciano con quello dei due predecessori, il conto strappa comunque un sorriso. Thiago Motta si è fermato a una media punti pari a 1,67 (18 vittorie, 16 pareggi e 8 sconfitte in 42 gare), mentre Igor Tudor ha ottenuto il dato di 1,58 (10 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte in 24 incontri).
Le dolenti note riguardano altre voci. In primo luogo la Juventus vanta 3 punti in meno rispetto alla scorsa stagione. A questo punto dell'annata seduto in panchina c'era ancora Thiago Motta e i bianconeri accusavano un distacco di 6 lunghezze dalla testa della classifica di Serie A, oggi il divario ammonta a 8 punti. Occorre inoltre rimarcare che a inizio dicembre del 2025 lo stesso Motta sfoderava un secco “0” nella casella delle sconfitte patite in stagione. La gestione dell'italo-brasiliano cadde poi in disgrazia a partire dall'alba del 2026. La Gazzetta dello Sport oggi pone l'accento sull'era Spalletti che fatica a decollare.