Il Manifesto del Social Football Summit 2023

Il 21 e 22 novembre tornerà l’appuntamento legato alla Football Industry: obiettivi sempre più ambiziosi, un programma che li racchiude tutti

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Il Social Football Summit tornerà fra qualche settimana, con l’edizione 2023 in programma il 21 e 22 Novembre allo stadio Olimpico di Roma. Un appuntamento divenuto ormai fisso, per quella che sarà la sesta edizione dell'unico evento internazionale in Italia dedicato al mondo della Football Industry, che in questi anni è sempre più cresciuto in termini di partecipazione e autorevolezza.

Fra le novità più importanti che il SFS23 porterà in dote vi è la decisione di creare una carta d’intenti, un manifesto nato con l’obiettivo ambizioso di elevare sempre più la Football Industry. Sin dalla sua ideazione e dalla prima edizione, l’obiettivo numero uno è stato quello di dare uno spazio comune per lo sviluppo di idee e innovazioni. Unire competenze diverse, spesso percepite come distanti, in un unico network collaborativo: dalle istituzioni alle aziende, dai comunicatori ai club.



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Un momento di apprendimento e aggiornamento, dove possono nascere o rinsaldarsi le relazioni professionali. Insomma, il Social Football Summit non è solo un evento, ma un’occasione, un luogo dove la formazione incontra l’opportunità e dove la crescita individuale alimenta la crescita del settore nel suo complesso.

Tant’è che, per la prima volta, si punta a un complesso di appuntamenti nel corso di tutto l’anno, per fare tappa nei principali teatri internazionali dello sport: da Londra, a Madrid, fino all’Arabia Saudita e agli Stati Uniti.



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Fra le grandi missioni del Summit c’è la sostenibilità. Il calcio deve incontrarla e farlo in maniera sempre più approfondita, andando ben oltre il rendimento dei calciatori. Per questo nelle edizioni precedenti hanno sempre trovato spazio tematiche come l’efficientamento energetico negli stadi, l’adozione di energie rinnovabili, la gestione eco-compatibile delle risorse idriche, la minimizzazione dei rifiuti e l’incoraggiamento al riciclo.

In più, da sempre il SFS crede nell’inclusione che deve esser veicolata con forza dal mondo del calcio. Questo sport può e deve unire perché è un catalizzatore sociale con pochi eguali al mondo. Al Social Football Summit, la nostra visione del calcio è una, dove giocatori di ogni genere, provenienza, orientamento sessuale e capacità fisica siano rappresentati e celebrati. Ci sforziamo per eliminare la discriminazione, promuovendo programmi di sensibilizzazione e formazione che sensibilizzino tutti gli attori del calcio sull’importanza dell’inclusività e del rispetto.

Infine il SFS, oggi come in passato, cerca il dialogo con le istituzioni. Solo attraverso il confronto si può crescere, ma per farlo deve attraversare dinamiche complesse sulle quali deve esserci un ricco dibattito.

Come sottolinea Gianfilippo Valentini, Fondatore del Social Football Summit: “Nel contesto odierno, la trasparenza, l’inclusione e la sostenibilità dominano le discussioni globali. Il Social Football Summit, attraverso il suo Manifesto, non solo aspira a diventare un riferimento nel panorama calcistico internazionale, ma sottolinea l’importanza di una visione collaborativa. Unendo squadre, istituzioni, professionisti, esperti di comunicazione e marketing, con le imprese, vogliamo sottolineare come ogni attore del settore possa giocare un ruolo cruciale. Promuoviamo nuovi modelli di business innovativi e diversificati e la contaminazione del calcio con altri settori, per generare valore economico e sociale attraverso competenze e capacità di analizzare l’evoluzione del settore sport.”



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