Il Criystal Palace fa ricorso contro il UEFA per la retrocessione da Europa League a Conference League
(Photo by Tom Dulat/Getty Images)
Il Crystal Palace è pronto a sfidare la UEFA in una battaglia legale che potrebbe segnare un punto di svolta per le normative sulla proprietà multi-club (MCO) nel calcio europeo. Questa settimana, il club londinese presenterà un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) per contestare la decisione della UEFA di retrocederlo dall’Europa League alla Conference League. La sentenza, attesa per lunedì, potrebbe avere implicazioni di vasta portata.
La controversia ruota attorno alla proprietà condivisa del Crystal Palace e del Lione da parte dell’ex azionista John Textor. La UEFA ha ritenuto che questa situazione violi le regole MCO, dato che entrambi i club si erano qualificati per l’Europa League 2025-26. Di conseguenza, il Palace, fresco vincitore della FA Cup, è stato retrocesso in Conference League. Il club sostiene che la UEFA abbia applicato le normative in modo più severo rispetto ad altri casi simili, sollevando interrogativi sull’equità del processo.
Simon Leaf, avvocato di Mishcon de Reya, ha dichiarato a City AM: “Questo caso sarà probabilmente un momento spartiacque, vista l’alta visibilità della disputa e l’approccio più rigido della UEFA rispetto al passato”. Una vittoria della UEFA spingerebbe i club con strutture MCO a rafforzare le misure di conformità, mentre un successo del Palace costringerebbe l’organo di governo a rivedere le sue regole per garantire l’integrità delle competizioni.
Negli ultimi anni, le strutture multi-club sono diventate sempre più comuni nel calcio europeo, spingendo la UEFA a inasprire le sue normative. Javier Mendez, senior associate di Baker McKenzie Madrid, ha spiegato: “Non si tratta di nuove regole, ma di un’applicazione più rigorosa di quelle esistenti, con un focus su concetti come ‘controllo’ e ‘influenza decisiva’”. Secondo Mendez, la UEFA sta imponendo scadenze di conformità più stringenti, un segnale chiaro della volontà di regolamentare il fenomeno.
Il presidente del Tottenham, Daniel Levy, ha recentemente messo in guardia contro i rischi di una proprietà multi-club non adeguatamente controllata. Se il TAS confermerà la decisione della UEFA, il Nottingham Forest prenderà il posto del Crystal Palace in Europa League, beneficiando della retrocessione del club londinese.
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— Crystal Palace F.C. (@CPFC) August 3, 2025
Un aspetto cruciale del caso è l’uso dei blind trust per aggirare le sanzioni MCO. Evangelos Marinakis, proprietario del Nottingham Forest e dell’Olympiacos, ha trasferito le sue quote in un blind trust per evitare conflitti quando entrambi i club rischiavano di qualificarsi per la Champions League. Tuttavia, la validità di tali strutture è ancora incerta.
“Serve maggiore chiarezza su come funzionano i blind trust”, ha affermato Leaf. “C’è il rischio che i club ottengano vantaggi ingiusti se i fiduciari non sono indipendenti”. Mendez ha aggiunto che, sebbene la UEFA abbia storicamente accettato soluzioni pragmatiche, come nel caso di Tony Bloom con Brighton e Union Saint-Gilloise, l’approccio attuale è più cauto. “La tendenza è verso una chiusura di queste pratiche”, ha sottolineato, citando crescenti preoccupazioni sull’indipendenza dei fiduciari.
Un ulteriore elemento di complessità è la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha stabilito che le decisioni del TAS possono essere riesaminate dai tribunali nazionali. Questo precedente potrebbe avere un impatto significativo, soprattutto per casi che coinvolgono il diritto dell’UE o i diritti fondamentali. “Le decisioni del TAS non sono più l’ultima parola”, ha detto Mendez. “Questo potrebbe spingere la UEFA a migliorare la trasparenza delle sue normative per resistere a eventuali ricorsi giudiziari”.
Con la prima partita di Conference League del Crystal Palace in programma il 21 agosto, il tempo per ulteriori appelli è limitato. Tuttavia, la sentenza del TAS potrebbe aprire la strada a nuove sfide legali in futuro.
Il ricorso del Crystal Palace non è solo una questione di competizione sportiva, ma una sfida alle fondamenta normative del calcio europeo. Una vittoria del club potrebbe obbligare la UEFA a riconsiderare le sue regole MCO, mentre una sconfitta rafforzerebbe l’approccio rigoroso dell’organo di governo. In un contesto in cui le proprietà multi-club sono in aumento, il verdetto del TAS sarà decisivo per il futuro della governance calcistica.
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