Cosa manca ancora allo sport in femminile?

Un settore che negli ultimi anni ha fatto grandi passi in avanti, che però non possono essere ancora considerati sufficienti per spingere l'intero movimento.

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A che punto siamo con lo sviluppo del calcio femminile?

Il nostro paese si sta affacciando solo recentemente al mondo del calcio in rosa, grazie anche alla rivisitazione dei vari regolamenti federali che hanno imposto ai club professionistici di avviare attività di calcio femminile sia senior che giovanile.

Guardando a nazioni come Spagna e Inghilterra, però, è tangibile come ci sia ancora tanta strada da fare per avvicinarsi a quei livelli.

La professionalità e il “riconoscimento” del mondo del calcio al settore femminile, secondo gli addetti ai lavori, sono le due caratteristiche che hanno avuto maggior sviluppo negli ultimi cinque anni. Un recente rapporto di "Women In Sport" indica che più di un milione di ragazze che si consideravano sportive nel periodo della scuola primaria perdono interesse per l'attività fisica da adolescenti.

In una recente intervista rilasciata a Sky Sports UK, Stephanie Jayne Houghton, difensore e capitano del Manchester City e della nazionale inglese, ha parlato del futuro e di cosa servirebbe per affrontare le varie problematiche, soprattutto di abbandono, e per far crescere lo sport femminile in tutto il mondo.

Secondo la Houghton il cambiamento più grande degli ultimi anni è stata la percezione dello sport femminile in generale. Secondo la calciatrice inglese, adesso media e addetti ai lavori del mondo del calcio vedono le atlete come professioniste che cercano di eccellere e competere nel calcio, piuttosto che sportive solo devote ad una “guerra” di genere nei confronti del calcio maschile.

Facendo una previsione dei prossimi tre anni, l’ex calciatrice di Leeds e Arsenal che vanta oltre 200 presenze nella FA Women's Super League, dichiara “L'unica cosa che vorrei vedere in tutti gli sport è che più fan vengano a vedere tutti gli sport femminili dal vivo. Il calcio femminile ha bisogno di un pubblico più ampio per rendere tutti nostri sport più sostenibili”.

Per contrastare l’abbandono dell’attività fisica da parte delle ragazze in età adolescenziale, secondo la Houghton, “Dobbiamo continuare a promuovere i vantaggi che si hanno facendo attività fisica promuovendo meeting e corsi sulla potenza del binomio sport-salute e con essi la crescita dell'autostima e delle relazioni che si possono instaurare, sia nelle scuole che nei club. Solo così avremo maggiori possibilità di consentire alle ragazze di restare nel mondo dello sport”.

La stessa Houghton poi chiude con un messaggio rivolto a tutte le sportive professioniste, “Abbiamo la possibilità di essere dei modelli grazie alle varie presenze femminili in molti sport diversi che hanno la fortuna di essere trasmessi in tutto il mondo in diretta TV. Per questo possiamo dimostrare che la vita da atleta oltre che salutare potrebbe diventare un'opzione valida per le ragazze da perseguire anche in ambito lavorativo con il professionismo”.

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