Com'è cambiato il fatturato del Milan da Berlusconi ad Elliott?

Con l’avvio della trattativa con Investcorp ripercorriamo il fatturato degli ultimi dieci anni dell’AC Milan.

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I successi del Milan in campo hanno smosso l’interesse dei grandi fondi d’investimento e come è ufficiale da qualche ora, Investcorp ha avviato la trattativa con Elliot per l’acquisizione del club.

La società con sede in Bahrain sembra disposta a versare 1 miliardo di euro richiesto dal fondo Elliot attuale proprietario dei rossoneri, con qualche riserva legata allo stadio che Investcorp vorrebbe fosse il fulcro del suo progetto rossonero.

Football Benchmark ha analizzato il fatturato operativo degli ultimi dieci anni, in cui il club ha cambiato tre proprietà, fornendo un’analisi sull’evoluzione della gestione economico-finanziaria del Milan.

Berlusconi, dalla gloria alla cessione

Nella stagione 2011/2012 quella del penultimo trofeo conquistato, la Supercoppa Italiana, il Milan targato Berlusconi si piazzò al decimo posto della Football Money League di Deloitte con 267,9 milioni di euro di fatturato operativo.

Di lì in poi la gestione Berlusconiana è andata via via scendendo fino ad uscire dalla top 20 della FML nella stagione 2016/2017, quella della cessione a Li Yonghong.

In questa fase hanno influito notevolmente i risultati sportivi che dopo la vittoria dell’ultimo scudetto, 2010/2011, e le partecipazioni alla Champions senza grandi risultati nelle successive tre stagioni, il club non è riuscito nell’impresa di rinnovarsi, con i ricavi derivanti dalla vendita dei diritti TV e le attività commerciali che nell’ultima stagione di Fininvest hanno portato il Milan alla 22° posizione della FML con 191,7 milioni di euro di fatturato.

La breve storia di Li Yonghong e il triennio Elliott

Il passaggio di proprietà da Berlusconi al cinese Li Yonghong è stato accolto con scetticismo dai tifosi del club, anche perché l’ex Presidente del Consiglio nei suoi anni di presidenza ha garantito investimenti e successi, che hanno portato il club ad essere un brand di valore all’interno del mondo del calcio sia a livello nazionale che internazionale.

Le attese dei tifosi sulla proprietà cinese si sono infrante nel luglio 2018 quando la Elliott Management Corporation comunica di aver assunto il controllo del club a seguito dell'inadempimento da parte di Li Yonghong delle proprie obbligazioni verso il fondo d'investimento.

Inadempimenti, come riportato da Calcio e Finanza, relativi al prestito di 303 milioni di euro che la Rossoneri Sport Investment Luxembourg, la società cinese, ha ottenuto dal fondo americano affinché onorasse gli impegni assunti verso Fininvest per completare il closing. Il 21 luglio, dopo l'assemblea dei soci del Milan, l'imprenditore cinese è stato sollevato per giusta causa dall'incarico di presidente e nei suo trascorso il club ha segnato un fatturato operativo di 214 milioni di euro.

L’entrata in gioco di Elliott ha portato un riassetto generale di tutte le aree del club, a cui occorreva liquidità per poter investire.

Il primo anno di gestione il fondo americano ha confermato il fatturato fattore registrare dalla gestione cinese ma nel secondo, quello relativo alla stagione 2019/2020, il fatturato operativo registrato è stato di 163 milioni di euro, con il club che ha centrato l’Europa League dopo che l’anno precedente era stata squalificata per colpa della violazione del Fair Play Finanziario.

Il riassetto e l’accortezza negli investimenti di Elliott hanno portato i loro frutti nella scorsa stagione dove il Milan non solo è tornato in Champions League ma ha anche chiuso il bilancio con un fatturato operativo di 233 milioni di euro, grazie ai ricavi derivanti dalla vendita dei diritti TV ma soprattutto ad una vasta attività commerciale con l’obbiettivo di riportare il brand al livello di internazionalizzazione dei tempi gloriosi dell’era Berlusconi.

 

 

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