Da Milano a Wall Street: il progetto del Brera Holding

La proprietà del Brera FC, squadra della capoluogo lombardo e "terza squadra di Milano", si prepara a sbarcare al Nasdaq.

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La Lombardia è uno dei centri nevralgici del calcio italiano. Oltre ad Inter e Milan, giganti di questo sport a livello europeo e mondiale e pilastri del movimento per tifo e successi insieme alla Juventus, vanta infatti un numero altissimo di squadre in Serie A (5), ma anche realtà interessanti e in escalation in categorie meno elitarie.

In Lega Pro milita il Sangiuliano City, capace di passare dai dilettanti ai professionisti in soli 5 anni, mentre in Seconda Categoria è interessante da scoprire e analizzare il progetto del Brera Football Club.

Il piccolo club meneghino si autodefinisce “la terza squadra di Milano”, dietro Inter e Milan, e ora ha catturato l'attenzione dei media grazie alla decisione di quotarsi a Wall Street della cordata cui fa capo, Brera Holding.

Il progetto della holding è quello di acquistare altre società che vadano a confluire nel gruppo irlandese Brera Holding, partecipato dal fondatore e responsabile delle strategie Alessandro Aleotti, dal proprietario di SWG, Adrio De Carolis, dal giornalista Christian Rocca, dall'ex calciatore Goran Pandev e da Christopher Gardner, il miliardario protagonista del film “La Ricerca della Felicità”.

La Brera Holding, con la quotazione, punta a raccogliere 8 milioni di euro per garantirsi l'obiettivo di diventare un hub di squadre di calcio, sulla falsariga di quanto fatto da City Football Group e Red Bull.



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La strategia, a differenza degli esempi citati, è però quella di acquistare club di fascia più bassa in campionati di livello inferiore per avere la possibilità di lavorare sulla costruzione di realtà solide in Paesi con costi di gestione e di investimento decisamente inferiori rispetto ai top campionati europei.

Costi controllati e investimenti mirati, con la possibilità di muoversi nei tornei macedoni grazie alla presenza di Goran Pandev, e competere nei campionati nazionali puntando alle fasi eliminatorie delle coppe europee che garantirebbero una decisa impennata dei ricavi e dei ritorni sugli investimenti.



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