Bodø-Tottenham, il sogno artico del Glimt tra scambi di pesce essiccato e carne di renna

Immaginate una cittadina di 50.000 anime, incastonata oltre il Circolo Polare Artico, dove il vento gelido spazza un campo sintetico e il calcio si trasforma in un’epopea. Bodø, in Norvegia, non è solo un luogo remoto: è il cuore pulsante di una storia che sta riscrivendo i confini del calcio europeo.
Qui, il Bodø/Glimt, una squadra che nel 2017 arrancava nella seconda divisione norvegese, si prepara a ospitare il Tottenham Hotspur nella semifinale di ritorno di Europa League, con un sogno che sembra uscito da un romanzo: raggiungere la finale di Bilbao.
Ma ciò che rende questa partita ancora più affascinante è il modo in cui i tifosi locali stanno vivendo l’attesa, barattando pesce essiccato e carne di renna pur di accaparrarsi uno dei 480 biglietti disponibili per il match di stasera all’Aspmyra Stadion.
Un baratto dal sapore nordico
La notizia ha fatto il giro del mondo: a Bodø, i biglietti per la partita contro il Tottenham sono preziosi come l’oro. Con una domanda che ha visto 50.000 tifosi contendersi appena 480 tagliandi, i supporter del Glimt hanno dato vita a un mercato parallelo degno di una saga nordica.
Torbjørn Eide, responsabile di un allevamento ittico a Torsken, a otto ore di macchina da Bodø, ha raccontato a NRK di aver offerto cinque chili di boknafisk – un pregiato merluzzo semi-essiccato dal valore di circa 2.500 corone norvegesi (182 sterline) – in cambio di un biglietto.
La sua proposta, lanciata sui social, ha trovato un acquirente: un tifoso che, attratto dal profumo salmastro del pesce, ha ceduto il suo posto in tribuna. Altri hanno messo sul piatto carne di renna, un simbolo della cultura nordica, trasformando l’attesa in un rituale che mescola tradizione e passione calcistica.
Questo non è solo folklore: è la testimonianza di quanto il Bodø/Glimt rappresenti per la sua comunità. Una squadra che, come ha sottolineato l’ex portiere del Tottenham Erik Thorstvedt, “dà un enorme senso di orgoglio ai norvegesi” per essere la prima compagine del Paese a raggiungere una semifinale europea.
Un miracolo calcistico
Per capire l’entità dell’impresa del Bodø/Glimt, bisogna riavvolgere il nastro. Nel 2017, la squadra militava nella seconda divisione norvegese, lontana anni luce dai riflettori europei. Sotto la guida di Kjetil Knutsen, promosso ad allenatore nel 2018, il club ha abbracciato una filosofia rivoluzionaria: addio al calcio di contropiede, spazio a un gioco dominante, fatto di pressing alto e controllo del pallone.
I risultati? Quattro titoli nazionali negli ultimi cinque anni e un cammino europeo che ha steso colossi come Porto, Olympiacos e Lazio.
All’Aspmyra Stadion, un impianto da 8.270 posti con un terreno sintetico che sfida le rigide temperature artiche, il Glimt ha costruito una fortezza. Quest’anno, ha vinto nove partite europee in casa, segnando valanghe di gol e concedendo pochissimo. Contro il Tottenham, però, la missione è titanica: ribaltare il 3-1 dell’andata, segnato da un gol tardivo di Ulrik Saltnes che ha tenuto viva la speranza. “Quel gol è stato cruciale”, ha detto Knutsen. “A casa nostra è tutta un’altra storia”.
Tottenham, tra sogno e incubo
Dall’altra parte, il Tottenham di Ange Postecoglou arriva in Norvegia con un vantaggio di due gol ma con il peso di una stagione altalenante. Sedicesimi in Premier League, gli Spurs hanno trovato nell’Europa League una boccata d’ossigeno, mostrando un gioco più pragmatico rispetto al loro solito stile.
Nella gara d’andata, le scelte di Postecoglou – come l’inserimento a sorpresa di Yves Bissouma e Richarlison – hanno pagato: il gol lampo di Brennan Johnson dopo 37 secondi e le reti di James Maddison e Dominic Solanke hanno messo il Glimt alle corde. Ma le assenze di Maddison e Solanke, infortunati, e il dubbio su Son Heung-min complicano i piani per il ritorno.
Inoltre, il campo sintetico di Bodø rappresenta un’incognita. Postecoglou ha scelto di non allenarsi su superfici artificiali prima della partita, confidando nell’adattabilità dei suoi giocatori. Una decisione rischiosa, considerando che il Glimt è maestro nel sfruttare il proprio terreno e l’atmosfera infuocata dell’Aspmyra.
Una città in fermento
Bodø non è solo un campo di battaglia calcistico: è una comunità che vive per il Glimt. La cittadina, descritta come un luogo dove si può andare a piedi dall’aeroporto allo stadio in pochi minuti, è pronta a trasformarsi in un calderone di tifo.
I tifosi, che hanno già dimostrato il loro amore barattando beni preziosi, saranno il dodicesimo uomo in campo. E il ritorno di giocatori chiave come Patrick Berg, sospeso all’andata, e Kasper Høgh, capocannoniere dell’Europa League con sette gol, dà al Glimt un’arma in più.
Un sogno all’orizzonte
Stasera, l’Aspmyra Stadion sarà il teatro di una sfida che va oltre il calcio. Da un lato, il Bodø/Glimt, una squadra che incarna il riscatto di una piccola realtà contro i giganti d’Europa. Dall’altro, il Tottenham, un club in cerca di redenzione e di un trofeo che manca dal 2008.
Tra il gelo artico, il campo sintetico e l’odore di pesce essiccato che aleggia nelle storie dei tifosi, questa semifinale promette emozioni uniche. Riuscirà il Glimt a compiere il miracolo? O gli Spurs chiuderanno i conti, prenotando il biglietto per Bilbao? Una cosa è certa: a Bodø, il calcio non è solo un gioco. È una questione di cuore, orgoglio e, perché no, di qualche chilo di boknafisk.
(Photo by Richard Heathcote/Getty Images)