#SFS22 Interview: intervista al CT Milena Bertolini

Il calcio femminile presente al Social Football Summit 2022. Mario Giunta intervista la CT della nazionale femminile Milena Bertolini, dal Mondiale 2019 a quello del 2023.

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Il calcio femminile protagonista anche nella quinta edizione del #SFS22.

In linea con l’andamento di crescita globale del movimento calcistico femminile, il Summit ha deciso di dedicare uno dei panel interviste del Day 2 alla Nazionale femminile, fresca di qualificazione alla FIFA Women’s World Cup 2023 che si svolgerà in Australia e Nuova Zelanda.

Mario Giunta, giornalista di Sky Sport, ha intervistato il CT della Nazionale femminile Milena Bertolini che ha fatto il punto sul movimento femminile italiano.

“Il mondiale del 2019 in Francia per noi è stato importantissimo, abbiamo fatto conoscere agli italiani il calcio femminile. Avevamo grandissime motivazioni per farci conoscere”.

Il CT ha evidenziato tutto il percorso intrapreso nel 2017 alla guida della nazionale maggiore: “La qualificazione al prossimo mondiale è un passo importantissimo e allo stesso tempo straordinario per continuare a crescere come movimento in Italia. Per le nostre ragazze è una possibilità di vivere un esperienze di alto livello, anche perché venivamo da un europeo non fatto bene”.

Giunta, ha chiesto al CT cosa ne pensasse del professionismo nel calcio femminile, inserito nell’ordinamento FIGC dal primo di luglio scorso, una svolta epocale dal punto di vista culturale: “Il professionismo è stato fondamentale per essere competitive, in relazione agli altri paesi. È stata una battaglia portata avanti nel mondiale del 2019 ed è stato importante per tutto lo sport femminile italiano”.

“Si sta cambiando la percezione della donna che gioca a calcio. Adesso sono quasi le bambine che vogliono giocare più dei maschi. Numeri e crescita lo confermano, incidendo così anche dal punto culturale. È fondamentale aumentare le attività giovanili di base”.

Ma il CT Bertolini potrebbe allenare gli uomini, o è solo utopia?

“Personalmente penso non sia strano, pensiamo sicuramente di poterlo fare. Ma passa tutto dal piano culturale. Mi auspico che presto accada guardando cosa sta succedendo nel calcio femminile in tutto il mondo. Purtroppo ci sono sempre meno donne che allenano nel calcio femminile. I numeri sono impietosi. In serie A su 10 squadre, tra allenatori in prima e seconda, ci sono due donne. In serie B uguale”.

Il CT ha chiuso così il suo intervento: “Un calcio senza donne è un calcio più povero, da noi si respirano i veri valori dello sport, gli staff misti sono una ricchezza perché portano idee e menti diverse a lavorare insieme verso un unico obiettivo, possiamo solo migliorare”.



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