Premier League, il tetto di 30 sterline per i biglietti in trasferta: un decennio di successi per i tifosi

La Premier League rinnova il tetto di 30 sterline per i biglietti in trasferta, misura che dal 2016 ha portato le presenze dei tifosi ospiti al 91%: frutto della campagna della Football Supporters’ Association, garantisce accessibilità, ma i prezzi delle partite casalinghe accendono proteste

(Photo by Michael Regan/Getty Images/Getty Images For The Premier League)

La Premier League ha annunciato il rinnovo, per la decima stagione consecutiva, dell’accordo collettivo che fissa un tetto massimo di 30 sterline (circa 35 euro al cambio attuale) per i biglietti delle partite in trasferta. La decisione, approvata all’unanimità dai 20 club che prenderanno parte alla stagione 2025/26, consolida una misura introdotta nel 2016 e diventata un pilastro per garantire l’accessibilità al calcio inglese. Questo tetto, frutto di una campagna promossa dalla Football Supporters’ Association (FSA) e dai gruppi di tifosi, ha avuto un impatto significativo, aumentando la partecipazione dei tifosi in trasferta dall’82% al 91% e registrando, nella stagione 2024/25, un totale di 953.420 presenze nei settori ospiti dei 380 match disputati.

Un’iniziativa che ha cambiato il calcio inglese

L’introduzione del tetto di 30 sterline è stata una risposta alle crescenti preoccupazioni per i costi dei biglietti, che rischiavano di escludere i tifosi più fedeli, in particolare quelli che seguono le squadre in trasferta, affrontando spese aggiuntive per viaggi, vitto e alloggio. La misura, inizialmente sperimentale, è stata accolta con entusiasmo dai supporters e ha contribuito a preservare l’atmosfera unica delle trasferte, considerate una componente essenziale della cultura calcistica inglese. Come dichiarato dalla Premier League, “i tifosi sono il cuore pulsante del calcio, e le loro incredibili atmosfere sono fondamentali per il successo delle partite”.

Secondo la FSA, il tetto ha permesso di risparmiare milioni di sterline ai tifosi, mantenendo accessibili le trasferte anche in un contesto di aumento generale dei costi legati al calcio. Ad esempio, un rapporto della BBC Sport evidenzia che, senza questa misura, i prezzi dei biglietti in trasferta potrebbero raggiungere cifre significativamente più alte, come accade in altri campionati europei dove non esistono limiti simili. In Germania, la Bundesliga è nota per la sua politica di prezzi contenuti, con abbonamenti stagionali che partono da 250 euro (Wolfsburg), ma la Premier League si distingue per aver istituzionalizzato un tetto uniforme per tutte le trasferte.

L’impegno per il coinvolgimento dei tifosi

Il rinnovo del tetto si inserisce in un quadro più ampio di iniziative volte a rafforzare il legame tra club e tifosi. Nel 2023, la Premier League ha introdotto il Fan Engagement Standard (FES), un insieme di linee guida che obbliga i club a promuovere un dialogo strutturato e trasparente con i propri supporters. Il FES si basa su cinque temi principali, tra cui la creazione di Fan Advisory Boards, consulte ufficiali di tifosi, e l’implementazione di pratiche che migliorano l’esperienza negli stadi, come la trasparenza sui prezzi e l’accessibilità per giovani, anziani e disabili.

Questo standard ha spinto i club a intensificare il confronto con i tifosi, anche se le proteste per l’aumento dei prezzi dei biglietti per le partite casalinghe dimostrano che c’è ancora strada da fare. Nella stagione 2024/25, 19 dei 20 club di Premier League hanno aumentato i prezzi dei biglietti, con l’eccezione di Crystal Palace, che ha optato per un congelamento. La FSA ha lanciato la campagna #StopExploitingLoyalty per chiedere un congelamento dei prezzi anche per i biglietti casalinghi, la tutela delle tariffe agevolate per categorie vulnerabili e un dialogo più efficace tra club e tifosi.

Curiosità e iniziative dei club

Alcuni club hanno adottato misure innovative per migliorare l’accessibilità. Ad esempio, Everton ha introdotto da anni tariffe fortemente scontate per i tifosi fino a 24 anni, con l’obiettivo di abbassare l’età media dei propri abbonati e coltivare una nuova generazione di supporters. Brighton & Hove Albion offre viaggi gratuiti sui mezzi pubblici per i possessori di biglietti entro una certa distanza dallo stadio, mentre Bournemouth include nei suoi abbonamenti la possibilità di acquistare biglietti per le partite della squadra femminile. Arsenal, pur avendo annunciato un aumento medio del 3,7% per gli abbonamenti 2025/26, ha introdotto un’opzione di abbonamento “light” da 19 partite (solo Premier League), riducendo i costi fino a 386 sterline rispetto al pacchetto completo da 23 partite, che include anche le gare europee.

Tuttavia, non mancano le controversie. Club come Tottenham e Fulham sono stati criticati per decisioni percepite come penalizzanti per i tifosi più fedeli. Tottenham ha annunciato la graduale eliminazione dello sconto del 50% per gli over 65 a partire dal 2025/26, suscitando proteste da parte del gruppo Save Our Seniors, che ha accusato il club di “non valorizzare la fedeltà”. Fulham, invece, detiene il record per l’abbonamento non corporate più costoso della Premier League, con prezzi che possono raggiungere i 3.000 sterline nella Riverside Stand.

Il contesto economico e le sfide future

Nonostante il successo del tetto per le trasferte, il tema dei prezzi dei biglietti rimane caldo. Secondo un rapporto UEFA, i club di Premier League hanno generato quasi 1 miliardo di euro (830 milioni di sterline) dai biglietti per le partite casalinghe nel 2023, con un aumento annuo del 10%. Tuttavia, i ricavi da biglietti rappresentano solo il 18% delle entrate totali dei club, contro il 42% da sponsorizzazioni e il 40% da diritti televisivi. Questo ha portato la FSA a sostenere che “il calcio ha un problema di spesa, non di entrate”, chiedendo ai club di gestire meglio i budget invece di aumentare i prezzi per i tifosi.

Le proteste dei tifosi, come quelle di Manchester United, Manchester City e Liverpool, coordinate sotto l’hashtag #StopExploitingLoyalty, hanno messo in luce il rischio di alienare i supporters più fedeli, fondamentali per l’atmosfera degli stadi e per il legame con le comunità locali. Alcuni club, come Liverpool, Brentford e West Ham, hanno risposto alle pressioni congelando i prezzi per il 2025/26, ma la tendenza generale vede ancora aumenti, spesso giustificati con i crescenti costi operativi e salariali.

 

Un modello per il futuro?

Il tetto di 30 sterline per le trasferte è un esempio raro di unità tra club e tifosi, e il suo successo potrebbe ispirare misure simili in altri campionati. La Premier League sta anche esplorando ulteriori iniziative, come l’estensione dell’*Away Supporters’ Initiative*, che vede i club destinare almeno 200.000 sterline per migliorare l’esperienza dei tifosi in trasferta, ad esempio sovvenzionando i costi di viaggio. Tuttavia, la sfida più grande rimane trovare un equilibrio tra le esigenze economiche dei club e il diritto dei tifosi di accedere al calcio dal vivo senza essere sfruttati.

In un’epoca in cui il calcio inglese genera ricavi record, il tetto di 30 sterline rappresenta un faro di speranza per i tifosi, dimostrando che è possibile coniugare passione e accessibilità. Con il sostegno della FSA e l’impegno continuo dei club, la Premier League può continuare a essere un modello globale, non solo per la qualità del gioco, ma anche per il rispetto verso chi rende unico ogni match: i tifosi.

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