Il Maracanã entra nell'elenco dei beni che possono essere messi all'asta dallo Stato di Rio de Janeiro
(Photo by Wagner Meier/Getty Images)
Il leggendario stadio Maracanã di Rio de Janeiro, tempio del calcio brasiliano e teatro di epiche finali mondiali come quelle del 1950 e del 2014, potrebbe presto finire all'asta. Lo Stato carioca ha infatti inserito il complesso nel elenco dei beni alienabili per saldare parte dei debiti accumulati con l'Unione federale. L'annuncio è arrivato mercoledì 22 ottobre, al termine di una riunione della Commissione Costituzione e Giustizia (CCJ) dell'Assemblea Legislativa di Rio de Janeiro (Alerj).
A confermarlo è stato il presidente della CCJ, il deputato Rodrigo Amorim (União Brasil), che ha sottolineato come lo stadio principale e le aree adiacenti siano ora ufficialmente parte del progetto di legge. L'obiettivo principale è duplice: alleggerire il peso delle spese di manutenzione a carico delle casse pubbliche e favorire un modello gestionale più sostenibile ed efficiente, potenzialmente attraverso una concessione pluriennale al privato. "Non ha senso che lo Stato sostenga costi così onerosi per mantenere lo spazio senza una soluzione strutturale che ne garantisca la sostenibilità economica e un utilizzo ottimale", ha dichiarato Amorim. I numeri parlano chiaro: ogni evento ospitato al Maracanã genera circa 1 milione di reais in spese operative, un peso che si somma ai costi fissi di un impianto iconico ma esoso. Il piano non si limita allo stadio maggiore, ma abbraccia l'intero complesso: dal palazzetto Maracanãzinho all'ex stadio di atletica Célio de Barros, fino al parco acquatico Júlio Delamare. Tutte strutture statali, tutte con bollette di manutenzione salate che gravano sul bilancio regionale.
Al momento, il disegno di legge prevede la possibile vendita di 62 proprietà pubbliche. Il testo deve però passare al vaglio del plenário dell'Alerj, dove i deputati potranno proporre emendamenti o modifiche. In caso di via libera, il governo di Rio potrà incassare i proventi delle aste per ridurre il debito con Brasilia, nell'ambito del Programma di Pagamento del Debito Statale (Propag). Questo meccanismo, regolato dalla Legge Complementare federale n. 159/2017 e successive integrazioni, permette agli Stati di compensare obblighi finanziari con l'Unione utilizzando risorse proprie, inclusi introiti da alienazioni patrimoniali. Rio intende aderire celermente al programma per contenere i costi finanziari futuri, come confermato da fonti ufficiali del governo statale.
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L'inclusione del Maracanã ravviva un dibattito acceso: come bilanciare il valore storico e culturale di un sito patrimonio dello sport mondiale – classificato come bene culturale dal Instituto do Patrimônio Histórico e Artístico Nacional (Iphan) dal 2000 – con le imperative esigenze di risanamento fiscale? Il complesso, inaugurato nel 1950 per i Mondiali e ristrutturato per 1,2 miliardi di reais in vista di Brasil 2014 (dati ufficiali del Tribunale dei Conti dell'Unione, TCU), rappresenta un simbolo nazionale, ma anche un fardello economico.
A complicare lo scenario c'è l'attuale concessione ventennale firmata nel 2024 tra lo Stato e i due giganti del calcio carioca, Flamengo e Fluminense. Attraverso la società consortile Fla-Flu Serviços SA – con Flamengo al 65% e Fluminense al 35% – i club gestiscono Maracanã e Maracanãzinho. All'epoca, il governatore Cláudio Castro (PL) aveva stimato investimenti per 186 milioni di reais in modernizzazioni e operazioni, come riportato nel contratto ufficiale pubblicato sul Diário Oficial do Estado. Ma la possibile asta potrebbe interferire con questo accordo, aprendo interrogativi su eventuali clausole di prelazione o indennizzi.
Non solo: lo scorso ottobre 2025, la Casa Civil ha commissionato uno studio tecnico per esplorare la vendita dei naming rights del Maracanã, su proposta dei club stessi. L'analisi, basata su diagnosi legislative, valutazioni di mercato e fattibilità contrattuale, mira a integrare questa opzione nella concessione esistente, potenzialmente generando entrate extra senza alterare la gestione quotidiana. Una volta approvata la relazione in CCJ, il testo tornerà in plenaria per il voto finale. Se passato, spetterà all'Esecutivo definire le modalità di cessione – asta pura, concessione o partenariato pubblico-privato (PPP) – e le norme per il trasferimento degli asset. Una mossa che, secondo il governo, accelererà il riequilibrio delle finanze statali senza compromettere l'eredità sportiva del Maracanã, ma che terrà sicuramente banco nel panorama calcistico brasiliano nei prossimi mesi.
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