Il vento dei Balcani comincia a spirare forte sulle sorti dei nerazzurri. Il centrocampista classe 2003 ci ha messo un po' per carburare, ma ora è pronto a conquistare un posto al sole tra i titolari di Chivu
Photo by Marco Luzzani/Getty Images
Una perla da standing ovation ha messo il punto esclamativo sul 3-0 dell'Inter ai danni della povera Fiorentina di Stefano Pioli. La firma del tris è quella di Petar Sucic. Un capolavoro con dribbling di suola e stoccata letale alle spalle di De Gea. Un colpo da biliardo degno del miglior Ragonesi (Campione del Mondo di Stecca a 5 birilli per la cronaca).
La doppietta di Hakan Calhanoglu ha aperto le danze nella fredda serata di San Siro, ma la prestazione di Petar Sucic ha fatto brillare gli occhi ai tanti tifosi del Biscione presenti sugli spalti. Una prova sontuosa, un perfetto mix tra fosforo e tecnica sopraffina in zona mediana. Il centrocampista originario di Livno in Bosnia, ma di nazionalità croata, e solo l'ultimo talento sfornato in quella zona del globo troppo spesso martoriata da conflitti etnici.
Da Modric e Perisic, passando per Kovacic e Brozovic. La classe non è mai mancata dalle parti di Zagabria. La scorsa estate l'Inter ha prelevato Sucic dalla Dinamo per 14,6 milioni di euro. Il giocatore balcanico ha sottoscritto un contratto con scandenza fissata al 2030 e percepisce un ingaggio pari a 1,5 milioni netti a stagione.
In questa prima fase di stagione 2025-2026 Sucic ha inanellato 11 presenze e 1 gol tra Serie A e Champions League per un totale di 517 minuti passati sul terreno di gioco. Mister Chivu per la sua Inter lo sta utilizzando con parsimonia per non disperderne subito tutto il talento, ma siamo sicuri che la costanza di utilizzo aumenterà sensibilmente da ora in avanti.
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