Il "blackout social" del Corinthians contro violenza e fake news

Il club brasiliano, dopo le minacce ricevute dai suoi giocatori, ha deciso di prendere posizione sospendendo i suoi account ufficiali e accusando anche i media brasiliani di diffondere fake news.

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Il Corinthians lancia un segnale forte al mondo del pallone.

Da venerdì 22 aprile fino alla mattina del 25 aprile il club ha interrotto tutte le comunicazioni sui canali ufficiale e istituzionali del club.

Come recita il comunicato emesso dal club, "la misura mira a sensibilizzare i tifosi fedeli e la società in generale sui discorsi di odio, che rendono il dibattito calcistico particolarmente tossico e raggiungono l'estremo del rischio fisico e del trauma psicologico per i professionisti dello sport - atleti o non - e per le loro famiglie".

A proposito di fake news, il club afferma che la stampa tradizionale mira a monetizzare la ripercussione delle fake news, dando esempio della recente accusa di razzismo rispetto a quanto accaduto recentemente allo stadio del Timão quando due minori non accompagnati hanno cercato di entrare a guardare una partita presentando biglietti non validi.

Una situazione portata all'attenzione dai media che hanno accusato il club di razzismo, con la società che si è difesa dichiarando di avere semplicemente fatto rispettare le regole.

"Non possiamo più rimanere immobili di fronte a un contesto che minaccia tutti i club e i giocatori. È necessario che la società rifletta su quale calcio vuole per sé, per le sue famiglie, per il presente e per il futuro", ha detto Duilio Monteiro Alves, presidente del Corinthians.

Recentemente, Cássio, Gil, Willian e Paulinho e le loro famiglie sono stati minacciati dai fan sui loro social network. Il portiere ha anche presentato una denuncia alla polizia.

Infine, Corinthians sottolinea che questa sarà la prima di molte misure che coinvolgeranno i consigli di amministrazione e l'intero ecosistema del club.



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