Gli arbitri accettano l’offerta: parte la LaLiga femminile

Dopo lo sciopero iniziale che ha fatto saltare la prima giornata, è stato trovato l’accordo tra gli arbitri spagnoli e il massimo campionato di calcio femminile.

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LaLiga femminile (Liga F) scenderà in campo regolarmente nel prossimo weekend.

Dopo settimane di contestazione, l’associazione spagnola degli arbitri ha accettato l'offerta della F League così si potrà finalmente scendere in campo a partire da questo fine settimana.

La notizia è stata comunicata attraverso una nota ufficiale la lega presieduta da Beatriz Álvarez.



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Come riportato anche da OneFootball, si tratta di un accordo storico che pone fine al blocco della F League grazie all'intervento del Consiglio superiore dello sport (CSD) che dopo diversi incontri ha messo fine alla contesa.

Una delle questioni fondamentali risolte in questo ultimo accordo riguarda gli stipendi degli arbitri, gli importi pattuiti saranno 25 mila euro annui per i direttori di gara e 16 mila euro annui per gli assistenti.

Il comunicato della Liga F

“La Liga F informa che il gruppo arbitrale ha finalmente accolto la proposta avanzata da questa Lega, quindi la competizione calcistica professionistica femminile riprenderà il prossimo fine settimana dopo il vergognoso episodio della prima giornata che non avrebbe mai dovuto essere consentito.

Fin dal primo momento, e soprattutto dopo gli incontri di lunedì e martedì scorso, è stato chiaro, con il Governo a testimoniare, che la Liga F ha dimostrato con i fatti, non con le parole, la sua disponibilità a trovare un accordo. Ieri pomeriggio la lega ha aggiunto alla sua offerta iniziale un miglioramento per gli assistenti arbitrali, in modo tale che i loro emolumenti a partita, e rispetto a quanto loro corrisposto dalla RFEF, sarebbero stati i seguenti:

  • Arbitro principale: si passa da 300 a 1.666 euro a partita;
  • Partecipanti: si passa da 166 a 1.066 euro a partita;
  • Quarto arbitro: si passa da 84 a 250 euro a partita.

Non va dimenticato che la proposta della RFEF e degli arbitri femminili non ha trovato mediazione, con richieste di 21 mila euro a partita e la volontà  di rendere il rimborso simile a quello per gli arbitri de LaLiga Smartbank, una competizione che genera circa 150 milioni di euro all'anno per i diritti televisivi. Ciò avrebbe significato una spesa arbitrale di 5 milioni di euro a stagione per la Liga F e i suoi club, ovvero il 70% degli introiti audiovisivi generati dalla competizione sarebbe andato alle spese arbitrali.



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Di fronte a questa posizione lontana non solo dalla realtà del calcio femminile, ma anche dal contesto socio-economico che sta attraversando il Paese, la Liga F è sempre stata ferma nella difesa di un progetto sostenibile nel tempo e che, soprattutto, rispetta il lavoro e l'impegno di tante persone che si sono battute per questo progetto.

Per quanto qualcuno vorrebbe credere, la professionalizzazione non è una chiave che apre una cassa di denaro. La professionalizzazione porta la possibilità che il calcio femminile possa essere gestito in autonomia da chi ci crede veramente, fornendo così gli strumenti necessari per farlo crescere.

L'unità e la fermezza di club, calciatori, tifosi e opinione pubblica ha fatto tornare in sé il gruppo arbitrale. GRAZIE".



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