Calcio e arte: la storia di uno sport che ha ispirato i grandi artisti

Partita di calcio (1928, olio su tavola, cm 70 x 92, collezione privata)

Il gioco del calcio ha da sempre ispirato grandi artisti. Nell’era della globalizzazione, i miti del pallone hanno superato confini e distanze grazie al web. Sebbene la storia del calcio, così come lo conosciamo oggi, sia relativamente recente — risale infatti alla metà del XIX secolo — esistono testimonianze di giochi simili in culture molto lontane dall’Inghilterra, sua patria d’origine.

civiltà precolombiane

Il gioco con la palla, sotto varie forme, ha affascinato l’uomo fin dall’antichità, lasciando tracce indelebili. Dalle civiltà precolombiane, con un murale raffigurante un giocatore con la palla rinvenuto a Teotihuacan, alla Grecia antica, dove un bassorilievo su un vaso raffigura un uomo intento a giocare all’Episkyros (considerato uno dei capostipiti dei giochi con la palla e oggi conservato al Museo Archeologico Nazionale di Atene), fino all’Estremo Oriente, con un dipinto del XII secolo di Su Hanchen (蘇漢臣) che ritrae bambini intenti a giocare con la palla. Ogni cultura ha lasciato un’impronta visiva e simbolica di questo gioco.

Episkyros

In epoca relativamente moderna, grazie a commercianti e marinai, il calcio approdò anche nelle Americhe, radicandosi profondamente in Brasile, Argentina e Uruguay. Qui non solo trovò terreno fertile, ma vide nascere alcune delle più grandi stelle del calcio di tutti i tempi.

dipinto del XII secolo di Su Hanchen

Con l’avvento del calcio moderno, numerosi artisti hanno iniziato a raffigurare nelle loro opere momenti salienti delle partite o ritratti delle star del pallone. A partire dal 1852, quando il calcio viene codificato con regole ufficiali, si moltiplicano opere e rappresentazioni artistiche legate a questo sport.

National Football Museum a Manchester

Foto della versione originale manoscritta delle regole del gioco risalenti al 1863, in esposizione al National Football Museum a Manchester

Arte e calcio hanno camminato parallelamente per secoli, ma negli ultimi vent’anni numerosi street artist, più o meno noti, hanno lasciato la loro impronta sui muri delle città di tutto il mondo, ritraendo le icone del pallone. Ben prima della diffusione dei murales, uno dei più celebri esponenti della Pop Art, Andy Warhol, ricevette una commissione significativa: un collezionista privato gli chiese di ritrarre dieci campioni sportivi. Così, nel 1977, accanto a noti sportivi americani di baseball, pugilato, tennis, golf, football e pattinaggio, Warhol scelse di inserire Pelé, affermando che per lui: “Era l’unica stella che, invece di 15 minuti di fama, avrebbe avuto 15 secoli.”

Andy Warhol Pelè

© 2001 Andy Warhol Foundation for the Visual Arts/Artists Rights Society (ARS), New York. Photograph by R.H. Hensleigh.

Oltre ai grandi nomi internazionali come André Lhote e Henri Rousseau (inserire immagine di Giocatori di calcio, 1908), anche artisti italiani come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Emilio Notte e Gerardo Dottori si sono cimentati con questo soggetto. Si pensi, ad esempio, a Partita di calcio (1928, olio su tavola, cm 70 x 92, collezione privata) e potrei citarne almeno altri cento.

Oggi anche molti club calcistici si confrontano con l’arte in modi sempre più creativi. Numerose squadre, in Italia e all’estero, hanno allestito musei all’interno degli stadi. Solitamente vi si trovano cimeli, trofei e la storia del club, ma raramente vere e proprie opere d’arte.

Recentemente, però, la rivista OOF Magazine, dedicata al rapporto tra calcio e arte, ha inaugurato una galleria proprio all’interno del Tottenham Hotspur Stadium. Qui vengono ospitate mostre di artisti contemporanei che esplorano il mondo del calcio secondo la propria sensibilità. È un luogo in cui i tifosi possono entrare in contatto con l’arte in modo accessibile, intelligibile e non giudicante.

È un’esperienza affascinante per chi, come me, vive quotidianamente la passione per il calcio e l’arte — e che avrò piacere di raccontarvi più nel dettaglio quando andrò a visitarla… magari, prossimamente!

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