La vittoria del Cagliari, l'orgoglio dei Galletti: nella notte di Bari

La finale dei playoff di Serie BKT è stato un evento destinato a rimanere scolpito nella storia sportiva della città pugliese: dai vicoli al San Nicola, tutte le emozioni di un popolo

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Fremiti, pulsazioni, emozioni. Sono queste le parole chiave, le password per arrivare a connettersi con quello che, per Bari, è stata la Finale dei playoff di Serie B.

Un appuntamento senza eguali, nel senso più genuino della parola: a partire dalla cornice di pubblico, diventata la migliore di sempre nella storia del calcio biancorosso.

In questo pezzo non vi parleremo dell’andamento della partita, dei vincitori e dei vinti.

Non ci sarà spazio per la cronaca sportiva: il luogo in cui si vuole portare chi legge è la notte di Bari, anzi forse nell’intera giornata di Bari.

L’attesa di una città intera

Chi è stato in città nelle ore prima della partita contro il Cagliari ha capito subito che non si trattasse di un giorno come gli altri.

L’aria aveva un sapore diverso, esautorata d’attesa: palloncini e stendardi bianchi e rossi a colorare i palazzi, la stazione, i ristoranti e persino le chiese. Il sacro incontra il sacro calcistico, con Bari a osservare lentamente la sabbia scorrere nella clessidra che scandisce l’avvicinamento all’appuntamento.



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L’odore di bombette arrostite riempie le stradine di Bari Vecchia, persino le signore che preparano le orecchiette sono vestite di biancorosso. Nei vicoli fanno capolino bambini, ragazzi, adulti.

La maglia del Bari è una costante, il numero 63 del barese Bellomo - nato e cresciuto proprio in quella porzione di città - quello che più spesso fa capolino.

 

Tifosi, appassionati o semplici curiosi ingannano le ore allo stand BKT - naming sponsor del campionato cadetto - presente sul Corso Vittorio Emanuele, dove sono ospiti anche due leggende dei galletti come Igor Protti e Gerson.

Il mattino lascia spazio al pomeriggio, la carovana per il San Nicola parte intorno ore 16:30, oltre quattro ore prima del kick-off.

Già alle 17 fuori dall’Astronave il clima è incandescente, con il pubblico che, piano piano, inizia a riversarsi nell’iconico stadio disegnato da Renzo Piano.

Pre and Half Time Show

Dentro, la bolgia è servita sin dalle 17:30. La Curva Nord del Bari è già gremita a tre ore dall’inizio del match, il primo assaggio dell’atmosfera arriva insieme al pullman del Bari.

Il mezzo entra trionfalmente nell’impianto sfruttando il varco posto sotto il tifo più caldo dei biancorossi, in un circolare pasillo che fa vibrare le fondamenta del San Nicola.

Colori e coreografiche animano il pre-match show: a introdurre alla serata sono i bravi suonati dai deejay del Demodè Club.

Poi tocca agli sbandieratori e timpanisti del Nicolaus Barium irrompere nello stadio con la potenza che solo la tradizione sa dare.

Sabino Bartoli a pochi minuti dal kick-off infiamma la notte barese cantando “Bari grande amore” in una sciarpata collettiva da 58mila persone, prima di un emozionante inno di Mameli suonato dalla Banda dell’Esercito e dell’ingresso in campo dei protagonisti.

Ma sono ancora gli spalti a rapire gli sguardi. La partita inizia e in pochi, quasi, se ne accorgono: gli occhi di tutti sono ancora completamente rapiti dallo spettacolo di tifo offerto dal San Nicola, ripreso anche dalle telecamere aeree e dalla jetcam organizzata da Sky e Lega B.

Gli eventi riprendono non appena inizia l’intervallo. Le luci del San Nicola si spegnono, per l’esibizione de 'I Serpenti’ prima e di Johnson Righeira poi.

La gente canta, si diverte: è la notte di Bari, una festa di sport per una città che aspettava da anni notti come questa e non solo dal punto di vista prettamente sportivo.

Incasso e numeri da record

E se il verdetto calcistico per il Bari è stato amaro, lo stesso non si può dire per quanto sia successo nel complesso fuori dal campo.

La società ha regalato alla città una serata in cui è mancato solo il risultato sportivo, garantendosi peraltro anche un ritorno economico non indifferente.

Partiamo da un assunto: riempire uno stadio da circa 60mila posti se giochi in Serie B è un risultato straordinario. Di passione, di appartenenza, di tifo.

Ma è anche e soprattutto un incredibile traguardo economico. Nei soli due match di playoff giocati al San Nicola, il Bari ha staccato oltre 110mila biglietti, centinaio in più, centinaio in meno.

Calcolando approssimativamente una media da 20 euro a tagliando, ipotizziamo che il botteghino del club biancorosso abbia incamerato più di due milioni di euro dalla sola post-season, senza contare gli introiti nelle attività commerciali, ovvero i bar e lo store del club presenti al San Nicola.



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Un giro d’affarsi da capogiro per una società di Serie B, soprattutto in relazione al monte ingaggio del Bari, che si attesa sui dodici milioni.

In pratica, un sesto della stagione è teoricamente stato ripagato dai soli playoff.

Uno sport per tutto il campionato

Ma sarebbe alquanto cinico ricondurre tutto a una sola questione economica.

Bari-Cagliari è stata la miglior finale possibile, uno spot superbo per per tutti.

Per la città di Bari e per la sua gente, che si è ritrovata proiettata in una notte dal sapore antico, dopo tanti anni di esperienze lontane con quella che è la reale dimensione della passione biancorossa.

Ma anche per la Serie BKT, che si è regalato un atto conclusivo la cui portata è stata degna di una finale europea.

Una notte incredibile, al netto di questioni di tifo, su cui peraltro è bello soffermarsi ulteriormente: lo stadio è stato caldissimo per 90 minuti, con l’incessante supporto sia dei padroni di casa che dei tifosi ospiti.

Ma nulla è sfuggito mai di mano, con neanche il minimo accenno di tensioni fra i 58mila del San Nicola e i circa 2mila arrivati dalla Sardegna.

Insomma: una festa. Magari finita in maniera profondamente diversa a livello sportivo, ma la Finale 2023 dei playoff di Serie B, la notte di Bari, è stata un degno atto conclusivo di un torneo cadetto assolutamente straordinario.



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