Estadio de la Ceramica: la storia dello stadio del Villarreal

La storia del Sottomarino Giallo, pronto a sfidare la Juventus, vive nello Estadio de La Ceramica, il fortino in cui si vive la tradizione e la passione del Villarreal.

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Cinquantamila (e poco più) abitanti. Questa è la realtà demografica di Vila-real (in valenciano) o Villarreal. Un centro urbano decisamente piccolo che però, a partire dal nuovo millennio, si è ritagliato una grande rilevanza a livello internazionale grazie al suo gioiello: il Villarreal Club de Fútbol.

L'inizio della storia e il successo europeo

Fondato nel marzo del 1923 da un direttivo composto, fra gli altri, da un farmacista, un impiegato di banca e dal direttore delle poste locali, El Submarino Amarillo ottiene nel 1998 la prima storica promozione in Primera Division, dopo settantacinque anni di galleggiamento nelle categorie inferiori.

Un salto epocale, nonostante l’immediata retrocessione della stagione 98-99. L’anno dopo, infatti, il Villarreal torna in Liga per restarci e iniziare un’epopea incredibile, sia in Spagna che in Europa. Il settimo posto alla seconda partecipazione nel massimo campionato spagnolo è solo un assaggio, dal 2003 i gialli iniziano a fare sul serio, esordendo fuori confine e vincendo la Coppa Intertoto.

Le soddisfazioni estere iniziano a diventare un habitué: nel 2004 arriva un altro successo nell’Intertoto con allegata qualificazione alla Coppa UEFA che produce un arrivo ai quarti della competizione. Nello stesso anno la compagine guidata da Manuel Pellegrini arriva al terzo posto della Liga, qualificandosi per la prima volta alla Champions League della stagione successiva.

Ai piedi del Mudo

Il percorso nella UCL 2005-2006 entra di diritto nelle imprese sportive più importanti della storia del calcio, con la squadra guidata da Roman Riquelme che sfiora l’accesso alla finale, arrendendosi di misura all’Arsenal. La presenza amarilla in Champions diventa praticamente fissa, il Villarreal si assesta fra le big del campionato spagnolo, incuneandosi fra Real Madrid, Atletico e Barcellona.

Villareal

La retrocessione dell’annata 2012-2013 è un semplice incidente di percorso, subito riparato dall’immediata risalita in Primera. Tornato in Liga e tornato a qualificarsi in Europa, il club di Vila-real sceglie di implementare non solo quelli che sono gli ottimi risultati sportivi ma anche di lavorare sul proprio impianto, lo storico Madrigal.

Un percorso che porterà ad un restyling dell’impianto parallelamente al primo, storico, trionfo del Submarino Amarillo in Europa: il 26 maggio 2021, a Danzica, la squadra di Unai Emery supera il Manchester United in finale di UEFA Europa League, aggiudicandosi per la prima volta un trofeo internazionale.

Il nuovo millennio ha visto una radicale modifica della dimensione del Villarreal e di Vila-real stessa, passata da locale a nazionale e, infine, internazionale.

Un percorso comune al vecchio Madrigal, divenuto nel 2016 Estadio de la Cerámica, un nome che sottolinea l’interazione fra il club e il territorio, storicamente famoso per la sua fiorente industria legata alla produzione delle piastrelle in ceramica dette azulejos.

L’importanza della Ceràmica

Domenica 8 gennaio 2017, nel pre-gara di Villarreal-Barcellona, il club ha presentato il plan di ciò che sarebbe successo all’ormai ex Madrigal. A partire, come detto, proprio dallo switch nel nome che diventa Estadio de la Ceràmica.

Nell’estate precedente era stata istallata la copertura esterna del Fondo Sur (la curva sud): un tappeto di duemila metri quadri di grès porcellanato, ovviamente di colore giallo, arricchito da oltre 500 luci led di ultima generazione, che permettono di cambiare colori ed effetti, per poter alternare diversi design e stili.

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Tutto questo nel pieno rispetto dell’aspetto ambientale, grazie a una formula di illuminazione ad alto rendimento e basso consumo, grazie alla regolazione di tempi e intensità che hanno un impatto sul risparmio energetico.

Dietro il settore era presente un padiglione polifunzionale, soprannominato Campiò Llorens, abbattuto e ricostruito in un’altra zona cittadina, con il Villareal CF che ha sostenuto l’intero costo dell’operazione, pari ad un milione di euro.

Tuttavia il club non ha dovuto attingere alle sue ricorse economiche: tutto è stato infatti finanziato grazie alla sopracitata cessione dei naming rights ad un consorzio di aziende locali operanti nel settore della ceramica, a partire da Pamesa (ditta di proprietà del presidente del Villarreal Fernando Roig, il cui patrimonio è stato stimato da Forbes in 1,7 miliardi di dollari), main sponsor  dal 2013 sulle maglie della squadra.

A queste si sono aggiunte Porcelanosa, la più celebre azienda cittadina e leader mondiale del settore, e Argenta Cerámica. Altre imprese hanno contribuito in maniera più marginale: Tau Cerámica, Bestile, Colorobbia e Esmalgrass-Itaca.

Un connubio fortissimo fra le due realtà più importanti di Villareal: la ceramica e il calcio, con il club che da anni progettava di unire in un grandioso progetto le due realtà più importanti del territorio. I lavori

Alle origini dello stadio

La storia dell’Estadio de la Ceràmica è costellata di lavori di ristrutturazione e miglioramenti. L’impianto fu inaugurato il 17 giugno del 1923 ed il suo primo nome fu Campo de Villarreal.

La partita fra CD Castellón e il SD Cervantes FC, due squadre della capitale della provincia, fu la prima a svolgersi al suo interno. Successivamente lo stadio fu ribattezzato Madrigal, in onore delle terre rurali in cui sorse lo stadio.

I primi interventi risalgono al 1952: prima di tutto si ampliò la dimensione del campo, che passò da una misura di 95 x 50m ad una di 104 x 65m, in risposta a quelle dello Stadio Olimpico di Helsinki, che fornì uno standard universale per le terreni di gioco del pianeta.

Nel 2015 il Villarreal è diventato il primo club spagnolo a istallare un campo misto di erba naturale e artificiale.

Il Fondo Sur fu costruito nel 1971, la Tribuna principale venne demolita e ricostruita quasi vent’anni dopo, nel 1989. Con l’avvento della Primera Division a Vila-real, però, il club passato all’imprenditore Fernando Roig si rese conto di dover ridare allo stadio nuova vitalità.

Si dispose il nuovo abbattimento del Fondo Sur e la costruzione della nuova Tribuna Principale coperta, della Tribuna Grande e del Fondo Norte, la curva Nord.

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Tutto venne completato nell’annata 1999/2000, con il club tornato in Segunda Division. Nel 2018 è stata anche realizzare la Super Tribuna e 27 Blue Executive Box. Soprannominati Casals Grocs, sono divisi in tre tipologie, per ospitare gruppi di 22, 23 e 17 persone, dotati di aria condizionata, televisori con lo streaming in diretta della partita, servizio di catering, posti individuali e accesso indipendente, impreziositi da un manto di piastrelle gialle. Ovviamente, in ceramica.

Singolare è anche la disposizione degli spogliatoi dell’Estadio de la Ceramica, che nel corso della storia della struttura hanno avuto quattro collocazioni diverse. Dall’inaugurazione al 1936 sono stati situati nella zona sud-est, per poi passare a nord fino alla fine degli anni sessanta. Da quel momento fino all’inaugurazione della Tribuna ricostruita nel 1989 furono locati nell’angolo sud-ovest, per poi spostarsi sotto l’ultima versione della Tribuna Principale.

Il ritorno economico

Nel 2017 Roig aveva stimato ricavi per 3 milioni di euro, con un aumento negli anni successivi fino ad arrivare a 8 milioni. L’obiettivo del patron del Submarino Amarillo è sempre stato quello di fondere gli ambiti che hanno dato sia a lui sia alla città di Vila-real i maggiori risultati, economici e sociali: il calcio e l’industria della ceramica.

Lo stadio tutt’oggi vanta un sito web ufficiale, che aggiorna tutti i tifosi dei gialli su eventi e iniziative legate all’impianto.

Una di queste, ad inizio pandemia, ha visto il il ristorante Entrelíneas dell'Estadio de la Cerámica accendere i suoi fornelli e preparare più di 200 pasti al giorno per Cáritas Vila-real, da distribuire fra i bisognosi della città situata nella regione valenciana. È inoltre presente nella struttura lo store ufficiale del club, con la vendita dei materiali del club.

Fortemente orientato all’esaltazione della propria eccellenza territoriale, l’Estadio de la Ceràmica e il Villareal sono uno dei più fulgidi esempi continentali della capacità di unire i punti di forza di un popolo e di innalzarlo non solo a livello nazionale ma addirittura in Europa e nel Mondo.

Scheda

  • Nome stadio: Estadio de la Cerámica;
  • Proprietario: Villareal CF;
  • Inaugurazione: 1° novembre 1928;
  • Ristrutturazione/i: 1952, 1971, 1989, 2000, 2005, 2017;
  • Capienza: 25.000;
  • Beneficiari: Villareal.

La gran transformación

Gli investimenti del Villareal sull’Estadio de la Cerámica non finiranno qui. Ad inizio maggio 2022 il club ha presentato un progetto di ulteriore riforma dell’impianto.

Sarà “la più grande trasformazione che l'Estadio de la Cerámica abbia mai vissuto”: verranno ricostruiti gli spicchi fra le tribune della Preferencia e del Fondo Sur ed applicata una globale copertura di tutti i posti a sedere.

Su questo nuovo tetto, il club porterà un’importante avanguardia tecnologica: verranno installate le infrastrutture per le più moderne trasmissioni televisive, con una Sky-Cam, oltre a due tabelloni video di 21x7 metri (300 m2 di schermo), uno spettacolare sistema di diffusione sonora, una nuova illuminazione sportiva e architetturale a LED.

Tutto sarà green e alimentato dai pannelli fotovoltaici posti sulla sommità della copertura.

La ristrutturazione inizierà ufficialmente dopo l'ultima partita casalinga della stagione 21/22. I lavori saranno completati entro la fine di dicembre 2022 e il Villarreal CF giocherà la sua prima partita nel rinnovato Estadio de la Cerámica una volta terminata la Coppa del Mondo in Qatar, in corrispondenza della 15ª giornata de LaLiga, che si svolgerà dal 29 al 31 dicembre 2022.

Nel mentre, il sottomarino giallo traslocherà, per la prima parte della stagione 2022/23 allo stadio Ciutat de València, casa del Levante.

Il costo dei nuovi lavori è stimato in 35 milioni di euro e saranno sostenuti dal club semifinalista di questa edizione della UEFA Champions League.

La capienza, in ogni caso, resterà uguale: i 22mila spettatori avranno maggior spazio fra i seggiolini, con il club che ha privilegiato il comfort dei tifosi a dispetto di una ipotetica maggiore capienza.

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