Il Club della Capitale ha mantenuto una linea di gestione coerente con gli obiettivi di rientro è la condotta virtuosa apre margini di manovra
Dan e Ryan Freidkin (Photo by Richard Heathcote/Getty Images)
Lo scorso 6 agosto Dan Friedkin ha festeggiato il primo lustro alla guida della AS Roma. Cinque anni complessi condizionati da un lato dai cascami della pandemia da coronavirus covid-19 e da un altro lato dal settlement agreement firmato nel 2022 con la Uefa.
Un accordo transattivo legato al rispetto del Fair Play Finanziario (FFP) ora Regolamento sulla Sostenibilità Finanziaria (FSR). In questi cinque anni di gestione Friedkin la Roma ha vinto un trofeo della UEFA, il secondo della sua storia, la Conference League del 2022, si è vista scippare in modo proditorio una meritatissima Europa League ma ha sistematicamente fallito l'assalto alla partecipazione alla Champions League.
Motivo per cui l'accordo firmato nel 2022 ha sempre rappresentato una tagliola tanto a livello di calciomercato quanto a livello organizzativo.
Una tagliola alla quale l'attuale, corposa, catena di comando del club rappresentata dal “Consulente”, Claudio Ranieri, di fatto il vicepresidente operativo del Club Giallorosso, dal direttore sportivo Frederic Massara e dall'allenatore Gian Piero Gasperini hanno sempre fatto riferimento per descrivere la situazione. Ma, in questi giorni, qualcosa è cambiato
A darne notizia è il giornalista esperto di vicende Giallorosso, Filippo Biafora, il quale in un articolo comparso sull'edizione oggi in edicola de Il Tempo, ha spiegato che l'obiettivo di “tenere i conti in ordine in vista della chiusura del bilancio del 30 giugno 2026”, la data in cui è destinato a concludersi il Settlement Agreement con l’Uefa, “potrebbe anche slittare di dodici mesi”.
E ne spiega i motivi. "Nell’accordo siglato nel 2022 con Nyon - scrive Biafora - è presente una clausola che eventualmente permette di usufruire di un anno aggiuntivo per rientrare nei parametri stabiliti dalla «football earning rule».
Entrando ancora da sottolineare che l'accordo firmato dalla Roma prevede una perdita massima di 60 milioni di euro sommando i bilanci delle stagioni 2023-2024, 2024-2025 e 2025-2026.
“E la Roma, secondo quanto appreso da Il Tempo, può appunto sfruttare l’opzione di «spalmare» la perdita su un anno di più”.
Alla fine del bilancio 2026-2027 però diventerebbe obbligatorio rispettare in maniera rigida le regole dell’Uefa.
Il rischio che si corre va da una multa non inferiore ai 4 milioni di euro, la Roma ne ha già presa una da 2 milioni e ne ha già prevista un'altra da 3, alla limitazione del numero di giocatori che possono essere iscritti nelle competizioni UEFA, fino all'esclusione dalle competizioni.
La beffa paventata da Ranieri, qualificarsi sul campo ed essere esclusi dai dirigenti di Nyon
Sempre Il Tempo spiega che in casa Roma, a partire dall'uomo dei conti Morrow, hanno “l’obiettivo di rispettare la scadenza” del 30 giugno 2026 e di liberarsi in modo definitivo dai vincoli dell'accordo con la UEFA.
Ma in ogni caso “la Roma valuterà il da farsi a ridosso della chiusura del bilancio”. Se l'obiettivo sarà vicino si farà uno sforzo in sede di calciomercato, se la cifra dovesse essere lontana si chiederà la proroga.
Da registrare, secondo quanto scrive il quotidiano di Piazza Colonna, che ad oggi sono noti solo i dati del bilancio della stagione 2023-2024 chiusa con un passivo di “81,3 milioni, che al netto delle tasse (escluse dal conteggio Uefa) risulta in perdita di 75,6 milioni. A questa cifra va però scalata un’ulteriore quota di circa 20-25 milioni annui: a Nyon deducono infatti le spese considerate virtuose, come quelle destinate alle giovanili, alle infrastrutture e alla squadra femminile. La perdita nel singolo anno è quindi di circa 50-55 milioni, già molto vicina al limite”.
Il bilancio 2024-2025, invece, sarà consegnato alla Uefa nelle prossime settimane mentre per quello 2025-2026 sarà necessario trovare almeno 80 milioni di euro extra rispetto al bilancio previsionale.
Entrate che però possono arrivare non solo dal trading dei calciatori ma anche da altre voci. Altre voci che possono essere acquisire sponsor di maglia e di manica, migliori risultati economici generali e ovviamente, perché alla fine il campo e il progetto sportivo contano eccome, ottenere un bel percorso in Europa League.
L'Atalanta di Gasperini nella cavalcata vincente del 2024 ha incassato 31 milioni di euro frutto di Bonus di partecipazione, Ranking storico/decennale, Market Pool, Premi per risultati sportivi, Bonus di partecipazione alla Finale e Vittoria della coppa.
Nel frattempo, in attesa di capire che piega prenderanno i numeri e che impatto avrà la presentazione del progetto definitivo dello stadio di Pietralata, la Roma mette in carniere una nuova flessibilità finanziaria che permette di programmare il 2026 con qualche affanno di meno. E in vista dell'anno del Centenario poco non è
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