Stadi, montepremi record e diritti TV: quello che c’è da sapere sul Mondiale Femminile 2023

Il Campionato mondiale di calcio femminile 2023 sarà la nona edizione ufficiale della manifestazione e si svolgerà in Australia e in Nuova Zelanda dal 20 luglio al 20 agosto

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Quella del 2023 sarà l’estate della nona edizione del campionato mondiale di calcio femminile, competizione che andrà in scena in Oceania tra 9 città dell’Australia e della Nuova Zelanda, e in dieci stadi diversi.

La prima edizione si è giocata in Cina nel 1991 e si concluse con la vittoria degli Stati Uniti in finale contro la Norvegia. Fu un’edizione, quella d’esordio, che contava solo 12 squadre partecipanti.

Un numero che poi negli anni è cresciuto fino ad arrivare alle 32 squadre che si sfideranno nel torneo che avrà il suo epilogo nella finale in programma il 20 agosto allo Stadium Australia di Sydney.

Nel 1995 in Svezia le partecipanti erano ancora 12 ma il numero salì a 16 per le 4 edizioni successive giocate negli Stati Uniti (1999 e 2003), nuovamente in Cina (2007) e in Germania (2011). Ci fu un ulteriore allargamento a 24 in Canada (2015) e nell’ultima edizione giocata in Francia nel 2019, fino ad arrivare alle 32 squadre di quest’anno.



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L'allargamento delle squadre ha portato in dote moltissime debuttanti assolute: ben otto, cioè Haiti, Marocco, Panama, Filippine, Portogallo, Irlanda, Vietnam e Zambia.

Anche questa volta gli Stati Uniti si presentano come la grande favorita, insieme a Inghilterra, Germania e Spagna.

The stars and stripes sono la nazionale che vanta più vittorie (4 su 8 edizioni) e hanno sempre concluso tra le prime 4 posizioni in tutti le competizioni mondiali cui hanno preso parte.

Una serie di successi che ha portato la Nazionale femminile statunitense a presentarsi a questo mondiale con un grande risultato raggiunto fuori dal rettangolo verde.

Parità salariale tra Nazionale USA maschile e femminile

Il campionato mondiale in programma in Australia e Nuova Zelanda sarà la prima competizioni in cui le rappresentanti della nazionale statunitense femminile condivideranno il montepremi con la nazionale maschile.

I giocatori e le giocatrici della nazionale di calcio degli Stati Uniti guadagneranno la stessa paga e divideranno in parti uguali i bonus della FIFA. La decisione di dividere in parti uguali i bonus sarà in vigore fino al 2028 e coprirà i prossimi quattro mondiali (2 maschili e 2 femminili).

Fino a quando la Fifa non metterà lo stesso montepremi per uomini e donne, l’unica scelta che avevamo era metterci d’accordo tra di noi”, ha spiegato la presidente della Federcalcio americana Cindy Parlow Cone.



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La discrepanza salariale, tema su cui si è molto dibattuto negli ultimi anni negli USA, ha portato la Federcalcio a stelle e strisce a siglare un accordo con l’associazione dei calciatori e delle calciatrici della nazionale per garantire la parità retributiva, stabilendo uno standard globale sui due contratti collettivi che saranno in vigore fino al 2028.

Un risultato storico che ha avuto grande risonanza a livello globale, oltre che negli Stati Uniti, per via dell’esposizione mediatica garantita a questa campagna dalla presenza di personaggi molto influenti della nazionale femminile come Megan Rapinoe o Alex Morgan.

L'assegnazione ad Australia e Nuova Zelanda

La Coppa del Mondo femminile FIFA 2023 sarà il palcoscenico più grande per le migliori calciatrici del mondo. Si giocherà, come detto, in Australia e Nuova Zelanda che hanno vinto il bando a cui hanno partecipato ben nove federazioni (incluse le due vincitrici).

Inizialmente Australia e Nuova Zelanda proposero la candidatura in maniera disgiunta per poi esprimere la volontà di unirsi nell’ospitare la competizione.



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La joint venture oceanica ha avuto la meglio su Argentina, Bolivia, Brazil, Colombia, Japan, South Korea and South Africa, oltre al Belgio che aveva espresso interesse a partecipare dopo la notizia dell’allargamento a 32 squadre senza però fare seguito alle intenzioni nei fatti.

Il Mondiale 2023 ha già delle caratteristiche lo rendono unico e a suo modo storico.

Oltre ad essere la prima edizione a 32 squadre, sarà anche il primo Mondiale femminile a giocarsi nell’emisfero australe, il primo torneo senior della FIFA a giocarsi in Oceania (incluse le competizioni maschili) e la prima competizione della storia della FIFA ad essere organizzati in due paesi di due diverse confederazioni (l'Australia appartiene all'Asian Football Confederation mentre la Nuova Zelanda al'Oceania Football Confederation).

Senza dimenticare che sarà Mondiale femminile con il montepremi più alto di sempre.

Quanto vale il montepremi del Mondiale femminile 2023

In totale, saranno 64 le partite da giocarsi tra Australia e Nuova Zelanda in un torneo che vedrà il montepremi della competizione crescere di più del 250% rispetto all’ultima edizione.

La partita inaugurale, Nuova Zelanda-Norvegia, darà il via ad un Mondiale per il quale la FIFA ha messo a disposizione un montepremi totale di 110 milioni di dollari.

Un significativo aumento rispetto ai 30 milioni di dollari dell’edizione 2019 ma ancora distante dai 440 milioni di dollari che la FIFA ha stanziato per l’ultimo Mondiale maschile giocato in Qatar lo scorso anno.

L'aumento del montepremi per il Mondiale Femminile 2023 è stato deciso durante il congresso dalla FIFA ed è importante sottolineare come sarà distribuito per inquadrare le finalità espresse anche dal Presidente Infantino nel presentare questo incremento di fondi.



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Con questo nuovo modello di distribuzione, ogni giocatore alla FIFA Women’s World Cup può contare sul compenso dei propri sforzi durante il progresso del torneo. Il salario della calciatrici a livello globale è circa di $14,000 e con questo modello sicuramente vi sarà un impatto importante sulle vite e sulle carriere delle giocatrici. Inoltre, le federazioni riceveranno dei contributi basati sulla performance delle atlete che potranno nuovamente investire nel loro ecosistema e questo crediamo possa aiutare ancora di più lo sviluppo del calcio femminile”, ha detto Gianni Infantino sul tema.

Se prima i premi venivano distribuiti solo tra le Federazioni, da questa edizione, come spiegato da Infantino, sarà destinato un budget da erogare direttamente alle giocatrici.

Nel 2019 in Francia la federazione vincitrice guadagnò 4 milioni di dollari mentre in questa edizione riceverà 4,29 milioni di dollari. Una differenza minima anche per tutte le altre posizioni del torneo dettagliate di seguito:

(dati in milioni di dollari)

  • Vincitrice: 4,29 mln (4 nel 2019);
  • Runner-up: 3,015 mln (2,6 nel 2019);
  • Terzo posto: 2,61 mln (2 nel 2019);
  • Quarto posto: 2,455 mln (1,6 nel 2019);
  • 5°- 8° posto: 2,18 mln (1,45 nel 2019);
  • 9° - 16° posto: 1,87 mln (1 nel 2019);
  • 17° - 32° posto: 1,56 mln (0,75 nel 2019).

Un totale di 61,01 milioni di dollari da destinare alle Federazioni, mentre, come detto, i restanti 48,99 milioni di euro saranno distribuiti direttamente alle calciatrici sempre in base alla posizione raggiunta dalla squadra a fine torneo e secondo lo schema presentato di seguito:

(dati in dollari)

  • Vincitrice: 270mila a giocatrice;
  • Runner-up: 195mila a giocatrice;
  • Terzo posto: 180mila a giocatrice;
  • Quarto posto: 165mila a giocatrice;
  • 5°- 8° posto: 90mila a giocatrice;
  • 9° - 16° posto: 60mila a giocatrice;
  • 17° - 32° posto: 30mila a giocatrice.

Un deciso e significativo upgrade per la FIFA che ha voluto mettere in campo risorse importanti per spingere la crescita del calcio femminile e delle sue atlete.

Gli stadi del Mondiale femminile 2023

Lo Stadium Australia di Sydney, con una capienza di 69.314 spettatori, sarà uno dei principali stadi del torneo e ospiterà la partita inaugurale del gruppo B oltre alla finale in programma il 20 agosto.

Gli stadi che ospiteranno le partite del Mondiale di calcio femminile 2023 in Australia e Nuova Zelanda sono stati selezionati attraverso un processo di candidatura.

Inizialmente, furono proposti 13 stadi in 12 città diverse ma successivamente, il 31 marzo 2021, la FIFA annunciò i dieci impianti scelti nelle 9 diverse città, cinque in Australia e quattro in Nuova Zelanda.



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Tutte strutture adeguate anche all’installazione dei macchinari e delle telecamere necessarie alla messa a disposizione del VAR per i direttori di gara che arbitreranno durante il torneo.

Dieci stadi e nove città diverse: Sydney infatti sarà l’unica a mettere a disposizione del torneo due diverse strutture.

Ecco quali saranno gli impianti che ospiteranno il Mondiale di calcio femminile 2023 in Australia e Nuova Zelanda.

  • Stadium Australia - Sydney, Australia - 69.314 posti – costruito nel 1999;
  • Sydney Football Stadium - Sydney, Australia - 38.841 posti – costruito nel 2022;
  • Melbourne Rectangular Stadium - Melbourne, Australia - 28.870 posti – costruito nel 2010;
  • Brisbane Stadium - Brisbane, Australia - 56.851 posti – costruito nel 1934;
  • Melbourne Rectangular Stadium - Melbourne, Australia - 28.870 posti – costruito nel 2010;
  • Perth Rectangular Stadium - Perth, Australia - 13.932 posti – costruito nel 1910;
  • Hindmarsh Stadium - Adelaide, Australia - 13.327 posti - costruito nel 1960;
  • Waikato Stadium - Hamilton, Nuova Zelanda - 16.271 posti – costruito nel 2002;
  • Eden Park - Auckland, Nuova Zelanda - 40.536 posti – costruito nel 1900;
  • Dunedin Stadium – Dunedin, Nuova Zelanda - 24.243 posti – costruito nel 2011;
  • Wellington Regional Stadium - Wellington, Nuova Zelanda - 31.089 posti – costruito nel 2000.

Questi dieci stadi, situati in nove città, ospiteranno le partite del torneo, offrendo un'ampia varietà di luoghi e atmosfere per le partite del Mondiale di calcio femminile 2023 oltre a mettere a disposizione impianti di epoche diverse ma tutti ristrutturati e manutenuti con interventi al passo con le esigenze degli stadi moderni.

Record di biglietti e la questione diritti TV

Secondo le informazioni fornite dalla FIFA, sono stati venduti circa 1,1 milioni di biglietti per le 64 partite del Mondiale Femminile 2023 in Australia e Nuova Zelanda, superando già il numero di biglietti venduti nella precedente edizione in Francia.

I prezzi dei biglietti variano a seconda della partita e della posizione degli spettatori. Tuttavia, i prezzi dei biglietti per le singole partite della Coppa del Mondo femminile 2023 partono da 15 dollari per i bambini e 30 dollari per gli adulti.

Sulla questione biglietti venduti e sul tema della visibilità garantita al torneo nei diversi paesi, ha parlato anche il Presidente della FIFA, Gianni Infantino, che in conferenza alla vigilia dell’inizio del torneo ha dichiarato: “molte persone che credono ancora che il calcio femminile sia una brutta copia di quello maschile, quando guardano una partita per la prima volta capiscono che è un gioco fantastico ed è molto divertente, anche perché il livello è cresciuto incredibilmente negli ultimi 10 anni. Non è troppo tardi, abbiamo bisogno di voi, venite a vedere le partite”.



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Nei mesi che hanno accompagnato la vigilia della competizione ha fatto molto discutere la poca visibilità che i diversi paesi stanno garantendo a tutte le sfide della competizione.

Dopo un mancato accordo iniziale per la trasmissione delle partite della Nazionale di Milena Bertolini, la TV di Stato ha deciso di mandare in onda tutte le partite della nazionale ai Mondiali di luglio e agosto.

Sarà quindi garantita la visione delle tre partite della fase a girone contro Argentina, Svezia e Sudafrica, oltre a quelle della fase a eliminazione diretta in caso di qualificazione. In tutto saranno 15, su 64, le partite che saranno visibili in Italia.

Sul tema era intervenuto anche il Presidente Infantino che aveva bacchettato l’Italia spiegando che dal nostro paese erano arrivate offerte 200 volte inferiori rispetto a quelle presentate per la competizione maschile.

Il richiamo di Infantino e l’intervento anche del Ministro Abodi hanno portato la questione a risolversi con l’intervento della Rai e la messa a disposizione delle partite della Nazionale di Bertolini.



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