Quanto è cresciuto il Leicester grazie al brand King Power?
La storia del Leicester ha unito i calciofili (e non solo) di tutto il mondo e lo storico titolo del 2016 ha entusiasmato ed esaltato anche oltre i confini inglesi.
La squadra di Ranieri dimostrò, in un campionato ultra-competitivo come la Premier League, che si può vincere anche partendo dal basso. Con la forza di un gruppo capace di abbattere le barriere e avere la meglio sulle super potenze economiche e sportive del campionato.
La storia del Leicester, oltre a Ranieri e i suoi giocatori, ha un grande protagonista: quel Vichai Srivaddhanaprabha tragicamente scomparso lo scorso ottobre. L’elicottero che lo trasportava si è schiantato fuori dallo stadio dopo la partita contro il West Ham in un incidente che ha colpito tutto il mondo sportivo.
Vichai era riuscito a legare il nome della sua azienda alle vittorie del Leicester. King Power International Group è un gruppo aziendale tailandese che opera nel settore della gestione di negozi duty free aeroportuali con sede a Bangkok. L’azienda, fondata da Vichai nel 1989, è riuscita ad imporsi come azienda leader nel mercato di riferimento e a venti anni dalla sua fondazione si è lanciata nel mondo dello sport.
Per cominciare la King Power ha firmato un contratto triennale di sponsorizzazione nel 2010 con il Leicester, per poi acquistare il club inglese tramite la Asian Football Investments (AFI) sempre di proprietà di Vichai e, indirettamente, della King Power. Inoltre, l’azienda del compianto Vichai è al comando di un altro club, la squadra belga dell’Oud-Heverlee Leuven, attualmente impegnata nella Serie B del paese.
L’ingresso della società tailandese ha rappresentato una svolta epocale nella struttura societaria delle Foxes, fino al raggiungimento nel 2013/14 hanno della tanto agognata promozione in Premier League. Salvezza sofferta al primo anno e vittoria del campionato al secondo.
Nulla di tutto ciò si è realizzato semplicemente per puro caso.
Economic “Power”
Gli effetti dell’acquisizione di King Power sul Leicester risultano evidenti sin dalla stagione 2011/12, quando il naming rights dello stadio viene acquistato proprio dalla società tailandese che subentra alla società dell’industria alimentare Walkers. Quest’ultima aveva un’accordo per la denominazione dello stadio valido fino al 2017, ma il maggiore peso di King Power prese il sopravvento. L’acquisto dei naming rights dello stadio andò a sommarsi alla sponsorizzazione della maglia di cui abbiamo precedentemente esposto.
La capacità di investimento di Vichai porta i suoi benefici a cominciare dalla stagione della promozione in Premier League.
Il Leicester, infatti, dalla stagione 2014/15 (quella del primo anno di Premier League) fa il suo ingresso nella classifica dei Top30 fatturati elaborata da Deloitte (Football Money League 2015) posizionandosi al 24° posto.
Per capire l’impatto del risultato ottenuto, provate a immaginare oggi una neopromossa in Serie A con un fatturato di quasi 140 milioni di euro (un ricavo maggiore del Napoli in quella stagione).
Ciò lascia intendere che il successo in Premier League non nacque da puro caso e fortuna. La vittoria del campionato diede un impulso deciso ai ricavi e il Leicester riuscì ad imporsi tra le migliori squadre per fatturato a livello europeo, posizionandosi nella classifica delle Top20 nel 2017 con un revenue di 172 milioni di euro, calcolata sull’anno 2016.
Nel report dell’anno successivo, invece, i ricavi del Leicester crescono addirittura del 58%. Aumento fortemente condizionato dal peso percentuale dei Broadcasting, che incidono per l’82% del totale, realizzati soprattutto grazie alla partecipazione alla Champions League.
L’andamento non costante del fatturato (valore nel 2018 pari a 179.4 milioni di euro) è fortemente condizionato dalla composizione dei ricavi e dai risultati sportivi che non hanno avuto continuità dopo l’esaltante vittoria del 2016.
Certamente l’intervento della King Power ha permesso al Leicester di assestarsi tra le Top30 squadre a livello europeo, come certificato dall’ultimo report.
Il 22° posto mantiene il Leicester nell’elité del calcio europeo nonostante la mancanza di vittorie importanti post stagione dei sogni. Un grande successo per una squadra che fino a 5 anni fa partecipava solo alla Championship.
Il forte legame tra King Power e il Leicester è inoltre dimostrato dalle iniziative social portate avanti tramite il profilo della società tailandese.
I contenuti condivisi vengono veicolati nella lingua madre tailandese per avvicinare i tifosi del medio oriente alle Foxes, anche se con qualche piccolo refuso.
Interessante (e strano) notare come venga pubblicizzata una maglia del Liverpool in un post dedicato al Leicester e al suo proprietario King Power...
Tralasciando questi dettagli, il sogno e la magia di quel Leicester 2016, come dimostrato dai numeri, non è nato dal nulla. Piuttosto dalla lungimiranza di un proprietario che, grazie alla sua azienda e ad un ingente intervento economico, è riuscito a lasciare un segno importante che resterà per sempre nella storia delle Foxes e di tutto il calcio europeo.