Il rebrandig del River Plate: tra storia e futuro

Lo stemma di uno dei club sudamericani più vincenti al mondo guarda al futuro. Abbiamo intervistato Gonzalo Berro, direttore dello studio che ha disegnato il nuovo logo del River Plate.

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Poche settimane fa il River Plate ha lanciato la nuova identità visiva. Abbiamo condiviso la notizia sui nostri canali ed ora, per approfondire il lavoro che c’è stato dietro, abbiamo intervistato Gonzalo Berro, Owner dello Studio che ha curato il rebranding del club di Buenos Aires, il Grupo Berro.

Un lavoro che parte da lontano, da una passione che si è trasformata in lavoro, così come ci ha confermato Gonzalo: “Disegno da 35 anni, letteralmente da quando ho finito la scuola. Nel 1991 ho fondato il mio primo studio ed il Grupo Berro è stato fondato diversi anni dopo, nel gennaio 2005", dice Gonzalo.

"La nostra visione è di fare del design lo strumento di comunicazione più efficiente ed efficace che esista. Il nostro ruolo è trovare soluzioni alle richieste che i clienti ci presentano. Nel mio lavoro faccio sempre riferimento ad una frase “Dietro ogni problema c'è un'opportunità di dimensioni uguali o maggiori. Ecco, la sfida è trovare quell'opportunità e renderla visibile”.

River Plate

Un incarico non facile, rischioso. Sicuramente complesso andando a toccare un brand storico e ricco di significato come lo stemma di uno delle squadre più vincenti ed importanti al mondo: “Senza dubbio, è tra i lavori più importanti della mia carriera, sicuramente quello con il più forte impatto emotivo considerando gli elementi calcio e River Plate: un impatto impressionante".

"Nell’affrontare il progetto di restyling abbiamo seguito il nostro metodo, basandoci su factor humano, factor flexibilidad e factor fracaso, applicandolo alla lettera. Inizialmente per definire il focus ci siamo immersi nella storia del club, abbiamo condiviso tanti incontri con persone diverse e abbiamo visitato tutte le strutture”.

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“La chiave per la prima fase del metodo è stata individuare e tradurre il DNA del brand per costruire un marchio che, da una parte, rispetti la storia e dall’altra posso rappresentare un'evoluzione del River Plate. Sicuramente, in questo caso, gli elementi imprescindibili sono la banda rossa e lo stemma CARP. Questi i due elementi preziosi dal quale è ripartito il nostro lavoro di branding e la costruzione dell’intero linguaggio visivo”.

Comunicare la storia proiettando il marchio River Plate nell'età moderna, questa la missione: “Quando ci è arrivata la richiesta del River Plate il club stava lavorando su tutto, dalla visione sino alla ristrutturazione dello stadio Monumental. In questo contesto ovviamente era previsto l’aggiornamento del BrandBook, anche se inizialmente non sapevamo fino a che punto ci saremmo potuti spingere in termini di design. È stato un lavoro lungo durato più di due anni, dove abbiamo avuto la fortuna di lavorare su tutta l’immagine del Club fino ad intervenire sullo stemma”.

Un progetto sul quale lo Studio Grupo Berro ha lavorato diversi anni: “A fine 2018, il team marketing del River ci ha contattato. Abbiamo partecipato ad alcuni incontri iniziali in cui abbiamo discusso di idee e visione del branding, insomma, cosa e come applicare lo stemma. Abbiamo raccontato il nostro metodo di lavoro, abbiamo illustrato il portfolio del Grupo Berro ed iniziato a presentare qualche idea. Nel frattempo si sparse la voce che il River Plate stava lavorando sul rebranding e quindi sono stati inondati da richieste da parte di tantissime altre Agenzie”.

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Gonzalo continua a raccontarci come è continuato il confronto con il management del River e quando effettivamente si è deciso di dare inizio ai lavori.

“Noi abbiamo fatto un passo indietro per poi essere ricontattati alla fine del 2020 con il club che ci ha comunicato ufficialmente di averci scelto per “ritoccare” il marchio e le sue applicazioni. Lo start avviene nel gennaio 2021 e dopo cinque mesi di lavoro abbiamo presentato parte del progetto per la celebrazione dei 120 anni. A quel tempo fu introdotto lo stemma dedicato per l’anniversario. Il lavoro concretamente è iniziato nel gennaio 2021. Sono trascorsi i primi 5 mesi prima che una parte del progetto fosse presentata alla celebrazione dei 120 anni. A quel tempo fu introdotto il marchio speciale dell'anniversario, utilizzato sia nella comunicazione istituzione che in quella sui social sino ad arrivare a diversi prodotti di merchandising”.

“Nei successivi nove mesi, abbiamo avuto numerosi incontri per presentare l'idea globale ed ottenere il sostegno di tutte le persone chiave del club. Abbiamo lavorato con le diverse aree e divisioni per poter disegnare i vari sub-brand del club (che sono 13 in totale) ma soprattutto per poter raccogliere pareri postivi su ciò che stavamo sviluppando. Un marchio di successo come quello del River Plate non ha bisogno di modifiche ma sono di un aggiornamento per attualizzare e rendere pienamente competitiva l’identità del club nel mondo del calcio di oggi".

"In base alla nostra esperienza, ogni volta che il cliente ed i dipartimenti interni vengono coinvolti nel processo di branding la risposta ed il risultato è vincente perché si sento parte integrante del progetto ed in questo caso del club. Con il River Plate è accaduto proprio questo, abbiamo investito molto tempo nel confrontarci con i vari settori della Società tant’è che ci hanno voluto alla presentazione ufficiale al fianco del Presidente. Un grande motivo di orgoglio per tutti noi”.

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Prima abbiamo parlato del metodo del Grupo Berro, dei tre principi da seguire e quindi siamo curiosi di capire come questi siano stati applicati al River Plate: “Il fattore umano è l’aspetto dal quale partite. Lo abbiamo già detto: il rebranding del River Plate passa attraverso le persone che vivono, lavorano e rappresentato il club. La flessibilità, invece, nel nostro lavoro è fondamentale. Bisogna rispettare l’identità di un’azienda ma al tempo stesso rinnovarla, aggiornare il concept”.

“L’equilibrio è parte del concetto di flessibilità: in alcuni casi abbiamo lasciato inalterati gli elementi distintivi del club, in altri li abbiamo reinterpretati. Questo significa per noi essere flessibili. Infine, il fattore fallimento, il rischio è costantemente dietro l’angolo, anche in questo lavoro".

Gonzalo conclude spiegando come si è arrivati al prodotto finale, che ha necessitato di tanto lavoro, confronto e rework: "Abbiamo ridefinito spesso le nostre idee per arrivare al “prodotto” finale. Certo, il lavoro era stato pianificato, studiato, discusso e valutato da più prospettive, nulla è stato lasciato al caso e per questo alla fine, abbiamo ottenuto quello che volevamo. Questo è stato un lavoro di squadra, tra River Plate e Grupo Berro, che crediamo sia riuscito alla grande”.

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