Tutto quello che c'è da sapere sul glorioso passato della Scozia

Dopo 23 anni la Nazionale più antica del mondo, insieme all’Inghilterra, torna in una prestigiosa competizione internazionale in cerca di nuovi eroi.

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Sì, lo so, abbiamo detto che Euro 2020 è l’Europeo della Generazione Z, quella di TikTok e di Twitch, ma non è che i vecchietti stiano a guardare, anzi. E quando si parla delle Nazionali più antiche si finisce sempre lì, a tirare in ballo la Scozia che sarà di scena proprio a casa sua, a Glasgow.

Alle radici del football

La Scozia è la seconda Federazione calcistica del mondo, nata al Dewar's Hotel di Glasgow il 13 marzo 1873. Prima di questa data si registra solamente la fondazione della Federcalcio inglese, dieci anni prima. Le due corporazioni, infatti, mettono in piedi il 30 novembre del 1872 – in piena epoca vittoriana - la prima sfida tra Nazionali della storia, sempre a Glasgow, finita senza reti nel giorno di Sant’Andrea. Gli inglesi, gli “Auld Enemy”, saranno i rivali di 110 confronti fino ai primi anni Duemila.

E saranno anche compagni di viaggio alle Olimpiadi di Londra del 2012 quando le due parteciperanno insieme al Galles e all’Irlanda del Nord sotto il cappello del “Team GB”, la Gran Bretagna. Una compagine riesumata dopo decenni di inattività visto che si era qualificata soltanto ai giochi di Roma del ’64. Non c’era a Rio 2016 e tra poche settimane a Tokyo sarà presente solo la selezione femminile, l’unica ad aver ottenuto il pass.

Nel 1873 il club propulsore del movimento federale è il Queen's Park FC, nato già nel 1867. Sono quei dirigenti a cambiare le regole del gioco – letteralmente, anzi a crearle – e favorire il passaggio dai tornei amatoriali, per lo più occasionali, a una lega strutturata. Tra i pionieri della Scottish Football Association (SFA) ci sono anche il Clydesdale FC, il Vale of Leven FC, il Dumbreck FC, il Third Lanarkshire Rifle Volunteers FC, il Glasgow Eastern FC e il Granville FC.

Finalmente all’Europeo

Ad Euro 2020 la Scozia è stata inserita nel girone D con Repubblica Ceca, Inghilterra e Croazia. Anche se giocherà due gare a Glasgow servirà un miracolo per superare la fase a gironi.

Certo potrà contare sull’entusiasmo che deriva dal ritorno in una competizione internazionale dopo 23 anni, dai Mondiali di Francia 98.

Del resto la squadra ha limiti evidenti dal punto di vista tecnico: ha fatto abbastanza fatica a rientrare tra le 24 dell’Europeo, qualificandosi grazie alle vittorie di rigore contro Israele e Serbia in Nations League e non è andata meglio delle partite di qualificazione alla Coppa del Mondo in Qatar, per la quale serve d’ora in avanti un cambio di passo.

Il commissario tecnico della (seconda) Nazionale più antica del mondo è Steve Clarke, rimasto nel cuore dei tifosi del Chelsea quando era un giocatore e visto in panchina al fianco di José Mourinho.

Il legame con la propria terra

Il capitano, la bandiera, è il terzino del Liverpool Andy Robertson, che - tanto per far capire quanto ci tengano alla tradizione nel Paese del kilt – ha regalato a ogni compagno una scatola personalizzata dal valore di 900 sterline. All’interno c’erano device elettronici ma soprattutto alcol scozzese: una bottiglia di whisky Johnnie Walker, un’edizione speciale di Irn-Bru (altra bevanda tipica scottish) e poi lattine di birra Tennents e Brewdog. È anche il giocatore più seguito sui social con oltre 3 milioni di follower.

Un attaccamento alle radici che si palesa nelle strategie di comunicazione, che mettono in risalto lo spirito identitario, anche perché nello stesso gruppo ci sono i rivali di sempre, l’Inghilterra. Lo si vede, ad esempio, su Instagram, dove le stories vengono utilizzate per testare la conoscenza dei tifosi sulla storia del calcio scozzese. Legati al passato, poi, ci sono una serie di contenuti pubblicati durante l’avvicinamento – molto sentito vista la perdurante assenza – a Euro 2020, tra i quali spicca un’intervista ad Alex Ferguson.

La Scozia è 13esima per follower totali nella classifica stilata da Social Media Soccer all’interno della Guida Social a Euro 2020, ma ha una comunicazione all’avanguardia, di gran lunga migliore di alcune Nazioni che la precedono, questo perché sono gli stessi tifosi ad essere esigenti nei confronti di ciò che rappresenta per la storia del calcio. Ha addirittura un proprio podcast ufficiale e propone un merchandising impeccabile, incluso l’abbigliamento per gli amici a quattro zampe.

Il numero di seguaci non è enorme, però si tratta di persone attaccate alla propria Nazionale, che la seguono con molta attenzione. C’è grande attesa perché tutti percepiscono che oggi, in Scozia, è tempo di nuovi eroi dopo la gloria del passato.


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