La battaglia del Cagliari contro le discriminazioni

Il club sardo ha chiuso la stagione con una serie di iniziative culminate nella giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.

Immagine articolo

I club di calcio hanno la grande capacità di persuadere in maniera positiva un grosso bacino di persone. Tifosi, ma non solo, a cui far arrivare un certo tipo di messaggi e di impegno in maniera convincente e diretta.

Nella stagione appena trascorsa sono diversi i club che hanno sposato campagne e abbracciato diversi tipi di valori, dall’impegno della Juventus per un mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale, la campagna per la lotta al razzismo dell’Inter, senza dimenticare l'iniziativa di sensibilizzazione per il movimento Black Lives Matter proposta dal Parma, fino a quella del Cagliari contro ogni forma di discriminazione omofobica.

Nello specifico, il club sardo si è reso protagonista di diverse attività proprio di recente. Un impegno culminato il 17 maggio scorso, giornata individuata da diversi anni, precisamente dal 2004, come occasione per promuovere la lotta all'omofobia.

Il 17 maggio, infatti, è la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, ricorrenza riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite.

Le attività del Cagliari per la lotta all’omofobia 

Per sensibilizzare tutti verso questo tema, al via una serie di iniziative che hanno avuto il loro clou la domenica del posticipo serale della 37ª giornata di Serie A.

Al “Meazza” di Milano il Cagliari è sceso in campo, oltre che con la consapevolezza matematica di aver raggiunto l’obiettivo stagionale della permanenza nella massima serie, con delle speciali maglie da gioco: sul petto lo stemma con i quattro mori abbracciato da una bandiera arcobaleno, simbolo di pace, rispetto della diversità, icona del movimento LGBT. La partita contro il Milan è stata anche l’occasione per modificare per l’occasione tutto l’asset social del club, dai convocati, alla formazione, fino al risultato, tutto rigorosamente a tema.

Le varie iniziative organizzate dal Cagliari sono cominciate in realtà all’inizio della settimana che ha preceduto il match di San Siro.

Infatti, le ragazze e i ragazzi del settore giovanile hanno partecipato a degli incontri educativi tenuti dagli psicologi ed educatori della Società, Fabio Zarra e Virginia Marino. Al termine ognuno di loro ha potuto scrivere il proprio messaggio contro l’omofobia e in favore dell’uguaglianza di tutte le persone: i più significativi sono stati pubblicati sui canal social del Club, all’interno di una fotogallery dedicata accompagnata con l’hashtag #IDAHOT (l’acronimo dell’inglese International Day Against Homophobia, Biphobia, Transphobia).

Sempre sui social rossoblù, il logo del Cagliari con il drappo arcobaleno ha sostituito temporaneamente quello tradizionale. Così come si sono colorate di arcobaleno anche tutte le bandierine del calcio d’angolo dei campi del Centro sportivo di Assemini.

Una serie di iniziative apprezzabili che offrono un contributo evidente e soprattutto visivo all’educazione e la sensibilizzazione verso una sfida come quella della lotta all’omofobia, la bifobia e la transfobia. 


Scarica la Guida Social di EURO 2020 di Social Media Soccer
Tutto quello che devi sapere su comunicazione social, marketing, stadi, responsabilità sociale e storie sportive sulla prossima competizione europea per Nazionali.

Da non perdere